Topolino alla Fiera del Libro di Torino
Il settimanale Topolino non poteva mancare un importante anniversario come la XXX edizione del Salone internazionale del libro di Torino, con una superba storia dal titolo: Le indagini di Auguste Duckpin.
Libero Ermetti, appassionato di illustrazione sin dalla più tenera età, come i grandi del Rinascimento anche lui è cresciuto a “bottega” presso ottimi maestri, dopo aver conseguito il diploma artistico, ha frequentato una scuola di grafica e comunicazione multimediale. Esordisce nel mondo della illustrazione con il mensile Prezzemolo, seguiranno varie collaborazioni. Verso la fine del 2013 si realizza il sogno, incomincia la collaborazione con il settimanale Topolino.
Riccardo Secchi, sceneggiatore, dopo aver conseguito la laurea in lettere moderne, decide di seguire le sue passioni che sono la musica rock e i fumetti. In questo clima rimane folgorato dalla lettura di Watchmen di Alan Moore e decide di diventare uno sceneggiatore. Incomincia una collaborazione con la Bonelli Editore dove scrive storie per Nathan Never, seguirà lo sbarco verso il mondo delle Disney in particolare presso il settimanale Topolino.
Un ringraziamento speciale a Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Intervista Libero Ermetti
Quando è nata in lei la passione per il fumetto?
“Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità! La passione per il fumetto, o meglio, per il disegno, nasce in me fin dalla tenera età. Ricordo chiaramente la mia passione, da piccolino, per i supereroi e per i personaggi muscolosi, soprattutto per Hulk, character che mi ha sempre affascinato. Crescendo, mi sono appassionato al fumetto, soprattutto quello disneyano. Imparavo, un po’ alla volta, a riconoscere la mano dei diversi disegnatori che studiavo sulle pagine di Topolino”
Quali sono stati i suoi illustratori di riferimento?
“Sono cresciuto con il mito di Giorgio Cavazzano, che per me resta il maggior riferimento in casa Disney, ma tra le pagine di Topolino ho scoperto altri grandi disegnatori, come Andrea Freccero, Stefano Intini, senza dimenticare Carl Barks, il papà di tanti personaggi. Fuori dal mondo disneyano, invece, posso citare, in ordine sparso, Eisner, Jordi Bernet, Moebius, Bonfatti, Franquin, ed altri che sicuramente dimentico. Ammiro i disegnatori che abbiano fatto della sintesi la loro cifra stilistica, che riescano a suggerire una forma con pochi tratti”.
Quando è nata la collaborazione con il settimanale Topolino?
“La collaborazione con Topolino è nata quasi quattro anni fa. Sapevo che il periodo era propizio per proporsi, così ho prodotto un po’ di materiale, che ho sottoposto alla gentilissima e bravissima Silvia Ziche. Le tavole le sono piaciute, e mi ha girato il contatto di Luana Ballerani, della redazione di Topolino. Dopo un breve periodo di prove, correzioni, studio e cancellature varie, è arrivata la prima sceneggiatura. Non ci potevo credere, ero entusiasta! Il mio sogno di bambino si era realizzato”!
Quando è nato il personaggio Edgard Allan Paperoe?
“Il personaggio è nato più di due anni fa, dalla penna del bravissimo sceneggiatore Riccardo Secchi. Quando, dalla redazione di Milano, mi spedirono la sceneggiatura, devo dire che la affrontai con una certa preoccupazione. Venivo da un intervento al ginocchio che non mi consentiva di rimanere seduto per molto tempo a causa del dolore, e sapevo che avrei dovuto occupare molto tempo di ogni mia giornata alla riabilitazione. In più era la mia prima volta con una storia così lunga, per di più in costume, con un grosso lavoro di documentazione storica da affrontare. La sfida, però, era così bella, che la gioia soffocò la paura. Però è stata una impresa: per via del ginocchio, la realizzazione del primo episodio delle avventure di Edgar Allan Paperoe mi ha portato via molti mesi”!
Quale personaggio della storia: Le indagini di Auguste Duckpin, le è piaciuto di più realizzare.
“Credo che il personaggio che mi sono più divertito a rappresentare sia stato Amelia, ovvero “Madame Amelie”. Mi sono sbizzarrito a crearle questo vestito a lunghe frange, per renderla ancora più inquietante e minacciosa. Amelia è proprio un bel personaggio, sicuramente il più intrigante nell’universo femminile disneyano”
I Progetti per il futuro?
“Per il momento il lavoro per Disney mi assorbe completamente. Ho appena consegnato la mia prima storia con Topolino, ed ora sto eccezionalmente inchiostrando la storia di un bravissimo collega ed amico, Lorenzo De Pretto. Più avanti, si vedrà”
Intervista Riccardo Secchi
Quando è nato il progetto di realizzare di creare una storia basata sull’opera di Edgar Allan Poe ?
“Da tempo volevo realizzare una storia ispirato a Edgar Allan Poe da proporre a Topolino. Poe è, per quanto mi riguarda, uno dei più grandi scrittori di sempre. La sua opera omnia occupa poco spazio in libreria ma è tuttora imprescindibile per la narrazione contemporanea. Ne parlai in redazione e l’idea piacque, anche perché Topolino ha una straordinaria tradizione di parodie a fumetti di opere letterarie, e l’universo Disney si è sempre dimostrato capace di rielaborare, nel proprio specifico narrativo, anche opere apparentemente molto lontane come genere o stile, e non poteva fare eccezione Poe, anche nei suoi aspetti più horror”.
Quanto è stato complicato realizzare una sceneggiatura in versione Disney tratta da un opera di Poe?
“La difficoltà maggiore non è stata, come dicevo, la presunta distanza dell’opera di Poe dall’universo disneyano, quanto il fatto che Poe ha scritto principalmente racconti, delle poesie, un romanzo, dei testi teorici sulla composizione. La sua fama è legata soprattutto ai racconti solo che, ovviamente, hanno un arco narrativo ridotto rispetto ai romanzi delle grandi parodie. Così è nata l’idea di accorpare alcune situazioni ispirate a diversi racconti collegandoli in una sola linea narrativa, come nella prima storia: “I Racconti di Edgar Allan Paperoe” apparsa più o meno un anno fa su Topolino N. 3155. La storia piacque, anche grazie all’ottimo lavoro del disegnatore, Libero Ermettti. Così ci mettemmo al lavoro su un’altra storia, quella in edicola ora, ispirata a una delle più straordinarie invenzioni di Poe, cioè Auguste Dupin, in questo caso diventato Duckpin, il primo detective deduttivo della letteratura, di cui, per intenderci, Sherlock Holmes è quasi un calco”.
Quale personaggio della storia le è piaciuto di più sceneggiare?
“La risposta è quasi obbligata: mi sono divertito molto a scrivere proprio il protagonista, Edgar Allan Paperoe, cioè Paperino, che ho cercato di mantenere nelle sue caratteristiche proprie, come nella migliore tradizione parodistica Disney”.
Progetti per il futuro?
“Diversi e anche per altri editori. Mi piace però pensare che anche questa storia di Paperoe incontri il gusto del pubblico e che magari si possa realizzare chessò… la parodia di Gordon Pym, l’unico romanzo scritto da Poe, che potrebbe diventare magari Paper Pym… vedremo!”