Luca Usai: il Festival di Sanremo e Topolino…
Ancora Festival di Sanremo in questa intervista, firmata Fausto Bailo, al noto illustratore Luca Usai (nella foto a sinistra).
Appassionato di fumetti e animazione fin dalla più tenerà età, frequenta corsi di perfezionamento alla Sardinian School of Comics di Cagliari e allo IED di Milano.
Nel 2006 viene selezionato per un corso di fumetto all’Accademia Disney. Intanto collabora con la Gaghi Editore, realizzando dei lavori per la serie Prezzemolo crea Super Pro, ecc.
Collabora con il quotidiano L’Unione Sarda realizzando delle illustrazioni per l’inserto L’Unione Satira.
Il 2007 è l’anno della svolta incomincia la collaborazione con Disney Italia, una collaborazione che lo porterà sul settimanale Topolino, per la quale realizza avvincenti storie, toy Story Magazione e graphic novel tratte dai film della Pixar.
Dal 2011 crea i volumi a fumetti “Normalman – Le Origini” e Tutti contro Normalman” su testi di Lillo (Del duo comico Lillo&Greg)
Dal 2012 incomincia una collaborazione con diverse case editrici.
Insieme a Giorgio Salati , sceneggiatore, ci fa vivere il Festival di SanRemo 2017, attraverso i personaggi più celebri della famiglia di Walt Disney. Dal titolo: Zio Paperone e il tormentone d’amore, ovviamente su Topolino.
Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?
Ho iniziato a disegnare fin da piccolo, la prima vera passione, più che per l’illustrazione in sè, è stata per l’Animazione, i primi film Disney che passavano in tv come La Spada Nella Roccia o Robin Hood mi fecero innamorare di questo mezzo di comunicazione. In contemporanea iniziavo a leggere i fumetti del Topolino. Fin da piccolo mi ha affascinato l’immagine unita alla narrazione.
Quando è nata l’originale idea di realizzare una storia ambientata nel Festival di Sanremo?
Ogni anno il settimanale Topolino dedica spazio al Festival di Sanremo, come a tutti i grandi eventi di attualità. Quest’anno la realizzazione della sceneggiatura della storia è stata affidata a Giorgio Salati, bravissimo autore oltre che carissimo amico.
L’idea del Festival dei Cuori e dei Fiori è stata sua, e gioco forza, nella storia doveva comparire Carlo Conti. Io avevo già realizzato la versione “papera” di Conti nella storia “zio Paperone e l’Eredità Paperopolese” scritta da Roberto Gagnor che ha ideato anche il nome Tarlo Konty. La versione che ne feci piacque molto anche allo stesso Conti, e quindi, in questa occasione, la redazione ha deciso di affidare a me anche la realizzazione di questa storia.
Quale personaggio le è piaciuto di più realizzare?
A parte Konty, io adoro Paperone, riesce a passare da uno stato d’animo all’altro in maniera repentina, è sempre il motore dell’azione e ha un’energia vitale esagerata per la sua età, è bello farlo recitare. In questa storia mi sono divertito a disegnare anche il robot Emotimusicom, abbiamo preso come riferimento la Eve di Wall-E e l’abbiamo elaborato e reso decisamente buffo, con dei riferimenti alla musica, alcuni chiari, altri un po’ nascosti.
In un mondo fantastico quale personaggio della galassia Disney darebbe la conduzione del Festival della canzone italiana?
Beh, ormai Tarlo Konty è entrato di diritto nella grande famiglia Disney, quindi lui, sicuramente. Paperino potrebbe avere delle velleità da presentatore e fare di tutto per condurre il festival, ma gli esiti sarebbero disastrosi.
In passato ha realizzato altre storie per la Disney?
Collaboro con Disney Italia dal 2007, e da allora ho realizzato centinaia di pagine per Topolino, ma anche per Toy Story Magazine e nella realizzazione delle versioni a fumetti dei film Disney/Pixar come UP, Rapunzel ecc.
Tra le 800 pagine disegnate per il Topolino, posso citare “Indiana Pipps e L’Energia dei Giganti” del 2012, la storia in cui Topolino e Indiana Pipps sbarcano in Sardegna, in un viaggio da Cagliari al monte Limbara, alla ricerca di un’antica civiltà prenuragica.
Quale genere musicale rappresenta meglio questo lavoro?
Bella domanda! Per quanto riguarda il lavoro per Topolino, sicuramente mi viene in mente il Blues. A un ascolto distratto il blues può sembrare sempre uguale, i giri di base che si ripetono sono pochi, ma ascoltandolo meglio si iniziano a capire i sottogeneri, le sfumature e i vari stili. Così succede col disegno dei fumetti Disney, i personaggi sono molto definiti e le cose risultano cicliche, graficamente dobbiamo stare dentro un’iconografia ben connotata, ma poi all’interno di questo insieme di cose c’è lo spazio per sviluppare uno stile narrativo e grafico personale.