Michele Monte e il fumetto “Detroit 23/5”
Dopo la chiacchierata con Toni Sardina, sceneggiatore di Detroit 23\5 (edito Noise Press), ecco come promesso l’intervista al coloristadella graphic novel Michele Monte.
Ricordiamo che l’unicità del titolo Detroit 23/05 non sta tanto nella città presa in esame (che potrebbe essere una qualsiasi altra capitale della malavita), quanto nella data a cui è affiancata: il 23 Maggio. Nel 1992, durante quel giorno, sull’autostrada di Palermo – città natale mia e di Giovanni D’Alessandro – si consumò la famosa strage di Capaci, dove il magistrato Giovanni Falcone perse la vita, ma anche dove idealmente morì la vecchia concezione che la Sicilia aveva della mafia. Tutto il fumetto è dedicato a quella data e vorrebbe esserne una metafora, nella speranza che anche chi non sia lettore di fatti di cronaca, possa in qualche modo ricollegarsi e interessarsi alla vicenda real
Ringraziamo Bailo Fausto e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista.
Michele, ci parli di lei e del suo incontro con il fumetto. Come è nata la sua passione artistica?
“Ciao a tutti. Che dire, il mio incontro con il fumetto nasce in maniera del tutto inconscia e spensierata. Ricordo che prima di scoprire cosa fosse un fumetto, casa mia era inondata da una valanga di fogli pieni zeppi dei miei scarabocchi.
Trovo che la forza del disegno o dell’immagine, oltre che una valvola di sfogo, sia una delle forme di comunicazione più potenti e concrete che ci possano essere, ci permette di abbatter tutte le barriere e le diversità culturali, molto di più della parola scritta. Questo mio pensiero, ha accompagnato ed influenzato tutte le scelte fatte finora, dal diploma in Grafica Pubblicitaria alle due Scuole del Fumetto che mi hanno portato a dove sono adesso”.
Quando è entrato nel progetto Detroit 23/5 come colorista?
“Col progetto Detroit 23/5 ci sono entrato un po’ per caso, mi spiego. Tutto è nato su Instagram dove per caso mi sono imbattuto nel profilo di Giovanni ed immediatamente gli chiesi se fosse possibile colorare qualcosa di suo. La prima cosa che colorai sua, fu una tavola di prova che aveva realizzato per la Marvel, e da lì è iniziato tutto. Dopo alcune collaborazioni e diversi progetti, sono giunto a Detroit 23/5 dove ho conosciuto lo sceneggiatore Toni Sardina (con cui collaboro tutt’ora su altri progetti) ed è nato questa sorta di team che si è retto e regge in piedi per miracolo…hahaha!”
Che strumenti utilizza per colorare le tavole?
“Per colorare utilizzo da sempre un mio caro e vecchi amico che conosco ormai da anni… photoshop ed una vecchia tavoletta della Wacom da pochi spicci che ormai (assieme al mio Pc) presto andrà in pensione”.
Progetti per il futuro?
“Bella domanda questa! Al momento, il mio lavoro di fumettista e colorista sta continuando, ma posso dirti che sto provando ad entrare nel mondo dell’animazione come Character Designer e Storyboard Artist…però chissà, la vita è un’incognita”.