Intervista a Stefano Casini, fumettista doc
1957 Cuba, Avana – Mentre si inaugura il Riviera Hotel Casino del gangster Meyer Lansky dove si mischiano star del cinema hollywoodiano e uomini del regime di Fulgencio Batista, al porto attracca un cargo battente bandiera portoghese dal quale scende il nostro protagonista Nero Maccanti, marinaio italo-corso.
Deciso a trascorre del tempo sull’isola caraibica, si ritrova presto suo malgrado coinvolto in quella rivoluzione che, da lì a poco, scenderà dalle montagne per conquistare l’intera isola.
Da questo mix nasce un’avvincente graphic novel sulla Cuba pre rivoluzionaria che si snoda tra mafia italoamericana, governo corrotto di Batista, rivoluzionari del movimento di Fidel Castro e Ernesto Guevara, ma anche tra amanti, poliziotti corrotti, intellettuali, idealisti, doppiogiochisti.
L’autore è Stefano Casini, noto fumettista italiano. Diplomato all’I.S.I.A. prosegue in Industrial Design di Firenze, incominciando una collaborazione nei campi della moda e della grafica e avviando numerose partnership.
La sua vera passione rimane però il fumetto tanto che inizia subito a collaborare con la Sergio Bonelli Editore nello staff di Nathan Never dove realizza una trentina di albi anche per il mercato internazionale. Fra i tanti citiamo Il demone nell’anima, Il buoi alle spalle, Moonlight Blues, Hasta la Victoria!
E’ collaboratore anche di diverse case editrici estere, tra le quali citiamo Glenat, Edition USA, Vitamin BD, Turnè oltre che direttore artistico dell’Accademia Nemo di Firenze e vincitore di numerosi premi.
Per chi ne volesse sapere di più: www.stefanocasini.com
oppure guardatelo su YouTube durante l’intervista a TV9 ospite di Quantestorievuoi la trasmissione che mette d’accordo libri e tv
(https://www.youtube.com/watch?v=DhxOqib3l9k&feature=youtu.be
Un ringraziamento speciale a Fausto Bailo che ha intervistato per noi l’autore e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Quando è scaturita in lei la passione per il fumetto?
Da sempre. Appartengo alla generazione che con il fumetto ci è cresciuta, affascinata dalle fantasie che scaturivano alla lettura di ogni pagina dei nostri eroi disegnati, poi con la passione e l’abilità del disegno è stato naturale cercare di realizzare, a mia volta, storie e personaggi. E’ stato un processo molto più naturale di quello che sembra.
Come è nata l’idea di creare una graphic novel sulla Cuba pre rivoluzionaria?
Nasce dopo la visione della copertina di un libro scovato in un cesto a metà prezzo di un area di servizio, la copertina non era altro che uno scorcio di una via de l’Havana, ed è lì che è scattata la molla. Da quel momento mi sono chiesto perché nessuno avesse ancora scritto una storia sulla rivoluzione, in modo romanzato e coinvolgente e non in maniera didascalica che ne spiegasse soltanto gli avvenimenti storici. Ed è su quell’idea di base che ho cercato di costruire tutto l’impianto narrativo, realizzando la tetralogia di Hasta la victoria!
Quanto è stato importante il lavoro negli archivi?
Nel lavoro dell’autore di fumetti la documentazione iconografica è un aspetto imprescindibile, perché si deve disegnare persone, abiti, oggetti, mezzi meccanici ed atmosfere di un periodo storico ben definito cercando di essere più fedeli possibili allo spirito ed ai dettagli che la rappresentazione grafica richiede.
Semmai la difficoltà è rappresentata dall’accessibilità di certe fonti di documentazione, in base a ciò che la storia ed i documenti disponibili ci permettono di avere. Per Cuba (ma quasi per ogni periodo storico) internet rappresenta una fonte indispensabile per un autore, e nel caso specifico, la non eccessiva distanza dal periodo storico in questione, diciamo che mi ha semplificato relativamente la ricerca.
Come nasce il personaggio di Nero Maccanti?
Nasce dalla necessità di “legare” il periodo attraverso un personaggio che, per sue caratteristiche, mi permettesse di “navigare” all’interno della storia unendo tutti i punti narrativi, come fosse un fil rouge da seguire per arrivare all’epilogo della storia.
Insomma, il classico ruolo che hanno i protagonisti in tutte le storie, le sue caratteristiche (un meticcio italo-corso di origini livornesi e per giunta marinaio), mi ha permesso di attribuirgli delle particolarità che fossero funzionali alla sua personalità e conseguenti alle azioni che avrebbe dovuto intraprendere all’interno della vicenda, oltre che a costruire un personaggio anche utile ad ulteriori avventure, cosa che per altro è già successa.
Quanto tempo a richiesto realizzare questo lavoro?
Quattro anni. Uno per ogni volume realizzato, anche se durante i relativi anni non ho ovviamente lavorato esclusivamente sul volume della tetralogia.
Ritiene che i temi trattati siano ancora di stretta attualità?
Direi di sì. Visto il pensiero economico unico ed il concetto di globalizzazione (sia politico che economico) che si sta affermando nel mondo, l’alternativa cubana, con tutti i difetti e le possibili migliorie, oltre che essere stato un modello di “redenzione e riscatto” per moltissimi paesi latino-americani, può essere comunque visto come il tentativo di affermare un modo alternativo di pensare l’amministrazione, le prospettive e gli ideali di un paese.
Per cui, in assoluta mancanza di esempi alternativi, anche con tutti gli indubbi errori e le contraddizioni emerse in questi ultimi cinquant’anni di governo castrista, la semplice idea che sia pure con la forza, ma animati da uno spirito rivoluzionario ed il coraggio si possa cambiare qualcosa, lo trovo un messaggio che non morirà mai e sarà sempre molto attuale. Oggi più che mai.
In passato ha realizzato altre graphic novel?
Diciamo che oramai gli albi singoli si tendono a definirli graphic-novel, quando per me rimangono comunque semplici fumetti, comunque sì ho realizzato negli ultimi vent’anni, come autore unico molte storie con queste caratteristiche:
Da “Il demone nell’anima” in chiaro stile steampunk a “Il buio alle spalle”, anch’esso di stampo fantascientifico, per passare dal noir a tinte fosche di “Moonlight Blues” ambientato tra jazz e boxe negli anni ’50, e “Maschere” un altro noir, ma molto più metropolitano, poi la storia più intima “Di altre storie e di altri eroi”, dove scandaglio il periodo degli anni ’60 nella provincia toscana, “Voodoo Serenade” dove ritorna il protagonista di Cuba, e l’ultimo dittico storico ambientato nel periodo iniziale della guerra dei Trent’anni dal titolo “La lama e la croce”, che spero quanto prima di vedere pubblicato anche in Italia. Mi sembra ce ne siano abbastanza, no?