Stefano Lanciotti, tra gli scrittori più letti
Stefano Lanciotti è fra gli autori indipendenti di libri fantasy più letti in Italia, ma ha pubblicato anche triller. Nel 2012 scopre il self-publishing e diventa uno dei casi letterari dell’anno.
Nel 2013 con la casa editrice Newton Compton pubblica Israel – Operazione Tel Aviv e nel 2014 la trilogia completa dell’agente Sara Kohn, composta da Israel – Operazione Tel Aviv, Nemesis e Hydra. Nel 2019 esce La notte di Samhain.
- L’intervista è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Bailo Fausto e Ivan Larocca.
Stefano, a quale età ha incominciato a coltivare la passione per la letteratura?
“Bisogna distinguere. Sin da bambino ho avuto la passione per la lettura e già dalle medie ero un lettore instancabile: prima di classici dell’avventura per ragazzi (Salgari, Stevenson, Dumas), poi di fantascienza, infine di fantasy e thriller.
A scuola, poi, ho avuto la fortuna di avere professori che mi hanno proposto in lettura i più grandi scrittori italiani e stranieri. Leggere così tanto ha stimolato, alla fine, la mia voglia di scrivere. Non avendo alcun talento per altre arti, mi è sembrata un bel modo di esprimere me stesso. Nello stesso tempo essa soddisfaceva il mio desiderio di raccontare storie che divertissero e appassionassero chi le ascoltava.
Ho cominciato a scrivere da adolescente, anche se senza arrivare a un’opera che ritenessi degna di essere presentata a un editore. L’università prima e il lavoro poi mi hanno via via tolto il tempo per leggere e, a maggior ragione, per scrivere. Non è stato prima della soglia dei 35 anni che ho cominciato a pensare di mettermi a scrivere di nuovo, con maggior impegno e dedizione”.
Qual è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere La notte di Samhain?
La notte di Samhain è il mio tredicesimo romanzo. I primi tre sono dei thriller spionistici, i successivi sei sono di genere fantasy classico, gli ultimi tre urban fantasy. Poiché io scrivo per passione e non per correre dietro alle mode ed è l’atto della scrittura in sé a procurarmi piacere, dopo la pubblicazione del dodicesimo ho maturato il desiderio di cimentarmi con un genere diverso.
Da parecchio tempo ormai volevo scrivere un romanzo che fosse un mystery con delle forti tinte di occulto, un po’ come Il club Dumas di Perez Reverte, che a suo tempo avevo letto con grande piacere. Come spesso mi accade l’idea iniziale è stata solo l’inizio di un lungo viaggio nel mio immaginario, che ha portato la trama a evolvere e trasformarsi nel tempo, per giungere là dove all’inizio non avevo assolutamente immaginato potesse arrivare”.
Ci parla della trama…
“La storia inizia con una famiglia composta da una madre vedova e un figlio quasi maggiorenne, Linda e Matthew Cox, che si trasferiscono da New York a Ipswich, una cittadina di provincia del Massachusetts. Il figlio ha ricevuto una casa in eredità da parte del nonno paterno e, poiché economicamente non se la passano bene, la madre decide di approfittarne per cambiare vita. Mentre la donna si dà da fare per trovare lavoro, Matt cerca di integrarsi nella nuova scuola, ma scopre ogni giorno nuove informazioni strane e bizzarre sul conto della sua famiglia, fino a scoprirne il segreto che metterà a rischio la sua vita”.
Come sono nati e si sono evoluti i personaggi di Matt e Linda Cox?
“Il personaggio di Matt è stato il primo che ho immaginato. Dopo dodici romanzi con protagoniste principali femminili, avevo deciso di raccontare la storia di un ragazzo. Mi interessava costruire un personaggio intelligente, irrequieto, ma nello stesso tempo protettivo nei confronti della madre. Linda, d’altra parte, è donna che il figlio tende a voler proteggere e a voler allontanare nel momento del pericolo, ma è nello stesso tempo una persona forte, un solido appoggio su cui Matt può sempre contare”.
Quanto tempo è stato necessario per realizzare il tuo libro?
“In genere passa circa un anno tra le prime bozze di un mio romanzo e la sua pubblicazione. Per La notte di Samhain i tempi si sono allungati sia perché è il più lungo che abbia mai scritto, ma anche perché mi sono preso più tempo nella fase iniziale, visto il cambio di genere rispetto ai romanzi precedenti, cui accennavo nella seconda risposta”.
Progetti per il futuro?
“La notte di Samhain era stato pensato per essere un romanzo a sé stante e autoconclusivo, una novità per me visto che tutti i precedenti erano stati concepiti all’interno di trilogie. Moltissimi lettori hanno però chiesto a gran voce un seguito e, dopo averci pensato un po’, mi sono convinto che stimolava anche me scrivere un seguito, dunque sto lavorando su un secondo romanzo con gli stessi protagonisti, che spero di pubblicare entro fine anno”.