Intervista esclusiva al fumettista Leo Ortolani
Leo Ortolani è uno dei più popolari fumettisti italiani, creatore del personaggio Rat-Man. Ha pubblicato con i maggiori editori e collaborato con istituzioni come la Protezione Civile e il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Nel 2017 viene data alle stampe l’avvincente graphic novel C’è spazio per tutti, (recentemente tornata in edicola allegata al Corriere delle Sera e alla Gazzetta dello Sport) realizzata in collaborazione con A.S.I. (Agenzia Spaziale Italiana) e E.S.A. ( European Space Agency).
La storia ci catapulta nel 1947 con i primi lanci di animali nello spazio e arriva fino allo sbarco sulla Luna, di cui quest’anno ricorrono i cinquant’anni. Contemporaneamente la narrazione ci immerge nella Stazione Spaziale Internazionale (I.S.S.) in compagnia dell’astronauta italiano Paolo Nespoli, dell’inconsapevole Laika e, ovviamente, del nostro anti/super eroe per eccellenza Rat-Man.
Un ringraziamento specialissimo a Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Quali sono stati gli stimoli che l’hanno portata a creare il personaggio Rat-Man?
“Lo stimolo che porta a creare un personaggio è sempre lo stesso: la voglia di raccontare. Storie, se stessi e, in questo caso, anche la Stazione Spaziale Internazionale. Se però non hai una voce narrante, diventa difficile. Anni fa, un po’ per caso, un po’ per calcolo, saltò fuori Rat-Man e ottenne un buon successo di pubblico. Così è rimasto al mio fianco fino a oggi, dopo quasi trent’anni”.
Ci racconti come è nata la collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana che si è conclusa con la graphic novel C’è spazio per tutti…
“Nel 2016, l’ASI decise di affiancare all’impresa di Paolo Nespoli, astronauta italiano in forza all’ESA, una serie di iniziative di tipo artistico. Tra queste, fu cercato qualcuno in grado di raccontare la Stazione Spaziale Internazionale, perché molti conoscono l’esistenza di questo laboratorio a 400 km di quota, ma pochi sanno di cosa si occupi.
Occorreva quindi una storia che avvicinasse la gente, e in particolare i più giovani, a questa autentica meraviglia della tecnologia umana.
Così, attraverso Panini Comics, la richiesta è arrivata fino a me e…magìa: in soli sei mesi di lavoro è nato C’è spazio per tutti. Duecentocinquanta pagine di avventura scientifica in compagnia di Rover (Paolo Nespoli) e Rat-Man, l’esempio vivente che chiunque può andare nello spazio. Ma proprio chiunque, eh?”
Quanto è stato complesso realizzare una graphic novel che percorresse l’esplorazione spaziale dagli albori sino ad oggi?
“Il lavoro è stato enorme. Ho dovuto studiarmi tutta la storia della conquista dello spazio, attraverso documenti, testimonianze, immagini e filmati, selezionando e filtrando le notizie vere da quelle fasulle o sensazionalistiche. Un lavoro faticoso, ma molto divertente ed estremamente interessante. Si può dire che abbia accettato questo incarico in gran parte per amore di conoscenza. Adesso, tutte le informazioni le sto lentamente dimenticando, ma è rimasto il desiderio di restare in contatto con le notizie dallo spazio e dalla Stazione Spaziale! La cosa più bella è stata capire come si stia attraversando un momento di grandissimo entusiasmo per il futuro della razza umana, diretta a esplorare nuovi mondi, cercando di arrivare là, dove (forse) nessuno è mai giunto prima.”
Secondo lei, rappresentare le missioni spaziali in compagnia di Rat-Man, avvicinerà le giovani generazioni alle tematiche dell’Agenzia Spaziale Italiana?
“Non ne ho idea. Certamente leggere una storia divertente, ma ricca di nozioni scientifiche accurate non farà certo male ai lettori e alle nuove generazioni. Ricordo che Paolo Nespoli ebbe il desiderio di diventare astronauta guardando le imprese degli americani sulla luna, io ho iniziato a disegnare i miei personaggi con il muso a scimmia per raccontare storie inedite della serie di telefilm Spazio 1999. Entrambi, a modo nostro, siamo stati battezzati dallo spazio. Perché non sperare che i giovani lettori trovino motivo di interesse verso lo spazio e l’ASI anche attraverso questa lettura?”
Quali sono state le sue emozioni nel vedere il suo fumetto tra le mani dell’astronauta Paolo Nespoli dalla stazioni ISS?
“Quando mi hanno mandato il filmato di Paolo, nella cupola, con in mano la copertina del mio libro e l’albo promozionale, mi sono commosso. Non avrei mai creduto di vedere un mio fumetto arrivare nello spazio. Magari un giorno non sarà più così straordinario, ma oggi lo è. Ed è un fumetto mio, il primo fumetto al mondo ad arrivare nello spazio”.
Progetti per il futuro?
“Tanti. A volte, troppi. Ho già dovuto tagliare qualcosa dal carnet del 2018, ma in realtà sto già pensando al 2020. Tra le tante cose, un volume dedicato a un personaggio molto amato della serie di Rat-Man: la transessuale Cinzia. Sicuramente un volume che farà parlare. Poi, sempre in ambito scientifico/umoristico, un volume dedicato ai dinosauri, un’altra delle mie passioni. In seguito… chissà. All’ASI mi hanno detto di “aspettare ad andare in vacanza!”