Einaudi Ragazzi: intervista alla scrittrice Katja Centomo
Continuano le nostre chiacchierate letterarie con gli autori di Einaudi Ragazzi.
Questa volta incontriamo la scrittrice Katja Centomo che, proprio con il gruppo editoriale Einaudi Ragazzi ha pubblicato quattro romanzi: Tilly Duc – Il segreto della Casa dei Tetti Blu (2015), La strada per Pont Gun (2017), Franca Viola – La ragazza che disse no (2018) e In fondo al crepaccio – Cronaca di un soccorso impossibile, uscito di recente.
L’autrice dirige anche lo studio editoriale Red Whale dal 2002, anno in cui ha creato la serie Monster Allergy.
Ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per la fattiva collaborazione.
Katja, ci parli di lei e di come è nata la sua passione per la letteratura…
“Dopo diverse fasi della mia vita in cui ho cambiato spesso obiettivi e tipo di lavoro, ho trovato in narratrice transmediale la definizione in cui mi riconosco di più. Infatti, sebbene io sia passata attraverso tante esperienze, dall’illustrazione al fumetto, dai cartoni animati alla narrativa ragazzi, dalle liriche dei musical ai videogiochi, quello che non ho mai smesso di fare è raccontare storie.
Anche la direzione quasi ventennale dello studio editoriale Red Whale è un attività che mescola e attinge alle diverse competenze che ho acquisito nel tempo e che è rimasto un punto fermo nella mia vita mobile e in continua evoluzione. Una navigazione in cui la narrativa ragazzi è l’approdo in cui spero di soggiornare più a lungo possibile, anche se di recente la mia rotta ha fatto una deviazione anche nel settore dello sviluppo delle proprietà intellettuali, in cui la mia esperienza viene utilizzata per curare l’impianto transmediale delle properties e dei diritti derivati.
Come si evince, spiegare chi sono mi risulta abbastanza complicato… mi risulta senz’altro più facile dire com’è nata la passione per la letteratura, visto che non lo so. Immagino da che ho imparato a leggere e a raccontare. Da quando ho scoperto che i libri erano ingressi verso universi prodotti dalla mente di un autore e ho desiderato immediatamente organizzare visite guidate nei mondi che popolavano il mio cervello”.
Quali sono stati i suoi scrittori di riferimento?
“A parte i grandi classici e i mostri sacri, gli autori che mi hanno influenzato di più e stanno impilati precariamente sul mio comodino sono Stephen King, Shirley Jackson, Michael Connelly, Kurt Vonnegut, Carl Hiaasen e George R. R. Martin“.
Quando è avvenuto il suo esordio con la Einaudi?
“Nel 2015 con Tilly Duc e il segreto della Casa dei Tetti Blu.
Qual è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere In fondo al crepaccio – Cronaca di un
soccorso impossibile?
“A differenza dei primi due romanzi pubblicati con Einaudi, In fondo al crepaccio non è una storia di finzione e non è nata da una mia iniziativa. È stato l’editore, conoscendo la mia passione per la montagna e l’alpinismo e le mie origini valdostane, a propormi di romanzare una storia vera che raccontasse ai ragazzi il mestiere del soccorritore di alta montagna.
Non potevano farmi un regalo migliore! Sono partita immediatamente alla caccia di una guida alpina e di una storia avvincente… di guide ne ho trovate ben tre, persone eccezionali che mi hanno raccontato della loro vita e di un lavoro importantissimo e poco conosciuto. Di storia ne ho trovata una incredibile e, seguendone le tracce, sono riuscita a incontrare tutti i protagonisti. È stata un’esperienza che mi ha regalato emozioni fortissime e fatto conoscere persone che non potrò mai dimenticare”.
Quanto tempo ha impiegato a scrivere il suo libro?
“A scriverlo poco, un paio di mesi circa. È stata decisamente più lunga la fase della ricerca, delle interviste, delle verifiche e della strutturazione della storia, per cui ho dovuto cercare una chiave narrativa che riunisse i punti di vista di tutti i protagonisti senza cadere in contraddizione”.
Il suo libro sarà presentato anche nelle scuole?
“Mi è già capitato diverse volte. Mi muovo parecchio in Italia per presentare i miei libri e gli incontri nelle scuole sono i più frequenti. In fondo al crepaccio è stato molto apprezzato anche da ragazzi di mare, di pianura o di laguna… che in montagna non ci sono mai stati”.
Descriva il suo libro con tre colori.
“Bianco, blu e giallo (neve, ghiaccio, cielo e sole)”
Progetti per il futuro?
“In questo momento sto lavorando a una serie a fumetti per adulti, ai soggetti per nuovi romanzi e tante altre cose… in generale il mio progetto per il futuro è non smettere mai di scrivere“!