26 anni fa l’arresto di Mario Chiesa: nasce “Mani pulite”
Da pochi giorni è uscita un’interessantissima graphic novel dal titolo Mani Pulite, sceneggiata da Alex Boschetti e illustrata da Giovanni Pullano (edizioni Becco Giallo).
Il 17 febbraio 1992 l’ingegner Mario Chiesa allora presidente del Pio Albergo Trivulzio venne arrestato mentre prendeva una tangente da sette milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni che gestiva una piccola società di pulizie. Quello che poteva sembrare un semplice atto di corruzione si trasformò nel più grande scandalo che travolse buona parte della classe politica e imprenditoriale di allora.
Scomparvero quasi i tutti i grandi partiti sopravvissuti nella clandestinità sotto la dittattura di Benito Mussolini, tra il 1943-45, forze politiche che si erano unite nel Comitato di Liberazione Nazionale con il solo scopo di opporsi al fascismo e all’occupazione tedesca in Italia.
Forze che rappresentavano il meglio della società civile: quando la politica la si faceva nelle sezioni di partito e nelle piazze, quando si festeggiava una vittoria oppure si piangeva per una sconfitta, per davvero! La grandezza di questi partiti era rappresentata dalla pluralità di movimenti e associazioni che racchiudevano in sè, dai vari colori accumunati dalla stessa passione per la libertà, come una grande opera di Kandinsky.
Se si pensa all’attuale classe dirigente, ci ritroviamo tutti, comunque la si pensi, orfani di Pertini, delle battaglie sul lavoro di Di Vittorio, della visione della società di Aldo Moro, dell’onesta di Enrico Berlinguer.
Alex Boschetti scrittore, sceneggiatore ha al suo attivo molte sceneggiature per fumetti e graphic novel, tra cui La strage di Bologna (Becco Giallo, 2006) e La scomparsa di Emanuela Orlandi (Becco Giallo, 2013).
Ha scritto sceneggiature per cortometraggi in animazione, videoclip e serie tv. Ha pubblicato anche racconti in diverse antologie e il romanzo Nera Neve (ENS, 2003). Nel giugno del 2017 è uscito il suo nuovo romanzo Un interminabile inverno (Alphabeta Verlag).
Ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Quando è nata l’idea di creare una graphic novel basata sull’inchiesta di Mani Pulite?
“Mi è stato proposto dagli editori Becco Giallo, con cui collaboro da anni, e cn i quali sono al terzo titolo pubblicato. Spesso ci confrontiamo sui temi politici, di cronaca o di attualità e ragioniamo su possibili argomenti da approfondire”.
Quando ha sentito parlare per la prima volta di Mani pulite ?
“Nel ’92 avevo 15 anni ed ero un ragazzino molto attento e interessato ai temi civili. Quindi ne ho sentito parlare fin da subito”.
Quanto è stato complicato realizzare una sceneggiatura che narrasse la vicenda dello scandalo di
Tangentopoli?
“Molto, perché volevo evitare il pericolo di fare un lavoro eccessivamente didascalico o dalle note troppo moralistiche. Volevo che emergesse un dato sostanzialmente: e cioè che, come mi disse il procuratore Capo della Procura di Milano Francesco Greco, parlare di Tangentopoli non significa riferirsi ad un fatto storicamente circoscritto o, peggio, ad uno scandalo.
E’ stato l’inizio di un processo storico che richiede un ragionamento approfondito, complesso, e non strumentale anche su ciò che avvenne prima e su ciò che è avvenuto dopo. E su ciò che, noi italiani, siamo. Ora come allora”.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione della sua sceneggiatura?
“Un anno circa”.
Ritiene che i temi trattati nella vicenda del fumetto Mani Pulite siamo vivi ancora oggi?
“I temi non lo so, me la tipologia dei reati sì, lo dicono le fonti giudiziarie. Però, ragionerei anche sugli aspetti sociali e antropologici. Le nostre abitudini, debolezze,arroganze e l’attitudine ad una furbizia di sistema, certamente sono quelle di allora. La corruzione esiste da quando esiste l’uomo. Non è questa propensione, da sola, che caratterizza Mani Pulite, ma una serie di altri fattori contingenti legati alla politica internazionale, alla genesi e allo sviluppo del sistema repubblicano dal dopoguerra, al sistema dell’imprenditoria pubblica e allo sviluppo di un certo sistema bancario. Quindi, potremmo dire che oggi Mani Pulite non esiste più, ma le mani sono sporche ora, come allora”.
Sono trascorsi 26 anni dall’inchiesta che travolse la prima repubblica. Secondo lei, l’attuale classe politica ha saputo trarre lezione da questa vicenda?
“No. Ha però preso atto che lo scenario storico e sociale è diverso e si è organizzata di conseguenza”.
Quale la scena simbolo della graphic novel Mani Pulite?
“Cossiga che, guardando la caduta del Muro di Berlino in tv (e quindi più di due anni prima del fatto e sicuramente prima di tanti altri), aveva già capito che sarebbe cambiato tutto, che la classe politica italiana sarebbe stata investita da una rivoluzione copernicana, così come la classe dirigente.
Chi ha pratica con il male, lo riconosce prima di altri”.
Progetti per il futuro?
“E’ stato pubblicato da poco il mio ultimo romanzo “Un interminabile inverno” (Alpha Beta Edizioni), che sto portando in giro assieme a Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi) e ne sto completandone un altro. E poi, ora, inizieremo con il tour promozionale per Mani Pulite, anche assieme a Giovanni Pullano, che ha magistralmente dato vita alla mia sceneggiatura grazie al suo tratto grafico inconfondibile”.