Raffaello Sanzio in “Topolino”: parla lo sceneggiatore Bruno Enna
“Ci sono più tesori in un libro che in tutti i covi dei pirati dell’Isola del Tesoro… e meglio di ogni altra cosa, puoi goderti queste ricchezze ogni giorno della tua vita.”
WALT DISNEY
Sono trascorsi 500 anni dalla scomparsa di Raffaello Sanzio, uno dei più grandi artisti d’ogni tempo.
E come poteva il settimanle Topolino non celebrare questo anniversario? Ecco così che arriva il numero speciale Raffello dal titolo Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù, dedicato all’arte, con un appassionante viaggio in Italia in 4 episodi.
Le bellissime illustrazioni sono di Alessandro Perina mentre soggetto e sceneggiatura sono di Bruno Enna.
E’ lui che abbiamo avuto il piacere di intervistare, grazie alla Premiata Libreria Marconi di Bra.(CN) e a Fausto Bailo che coglie l’occasione per ringraziare tutte le persone che lavorano presso il settimanale Topolino, partendo dagli sceneggiatori, illustratori, sino ad arrivare al direttore Alex Bertani, in quanto essi oltre ad far sognare i loro lettori di ogni età svolgono anche un compito didattico.
Bruno, quando è approdato alla Disney?
“Tutto è cominciato nel 1995, quando sono stato selezionato dall’Accademia Disney per partecipare al primo corso di sceneggiatura. Finito il corso, ho cominciato subito a lavorare per Topolino. Nel frattempo, a partire dal 2004, ho preso a collaborare con Sergio Bonelli Editore, scrivendo storie per Dylan Dog e inventando un mio personaggio: Saguaro. Tornando a Disney (oggi Topolino viene pubblicato da Panini) ho scritto per quasi tutte le testate (PK, WITCH, X-Mickey, Fairies ecc.), ma sceneggiare per il Topo è sempre stato un onore, oltre che un gran divertimento”.
Come è nato il progetto che si è concretizzato con la nascita del fumetto Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù?
“La richiesta è arrivata dal direttore di Topolino, Alex Bertani, che già l’anno prima mi aveva proposto di scrivere una serie di storie dedicate a Leonardo Da Vinci. Quest’anno, abbiamo deciso di replicare con un altro grande Maestro, riportando i paperi in Italia e rimettendo in campo alcuni personaggi inventati appositamente per la saga leonardesca. Per me, quindi, è stato una specie di ritorno a casa.
Quanto tempo ha richiesto la stesura del soggetto e della sceneggiatura?
“Si tratta di quattro episodi da 26 tavole (pagine) ognuno. Dopo aver effettuato alcune ricerche, ho cominciato la stesura della sceneggiatura. La scrittura in sé è avvenuta in un paio di mesi, ma il lavoro vero lo ha fatto poi il bravissimo disegnatore, Alessandro Perina, che ha riprodotto scorci d’Italia davvero mozzafiato”.
Di quale artista contemporaneo le piacerebbe realizzare una sceneggiatura in versione Disney?
“In un certo senso, ho già compiuto un’operazione del genere quando, qualche anno fa, ho avuto il piacere di realizzare un omaggio a Hugo Pratt e al suo celebre personaggio, Corto Maltese, scrivendo la parodia de Una ballata del mare salato. La storia, intitolata Una ballata del Topo Salato, è stata disegnata da un altro grande Maestro del fumetto contemporaneo: Giorgio Cavazzano“.
Progetti per il futuro?
“Lavorare per Topolino (per il quale sto realizzando altre miniserie), continuare a scrivere per Dylan Dog (anche in questo caso, sono al lavoro) e creare nuove storie con nuovi personaggi, sia per Disney/Panini sia per Bonelli.