Intervista a Gian Mauro Costa, autore per Sellerio Editore
(Nella foto di copertina parrucche di Quito, Pichincha)
Gian Mauro Costa, scrittore, nasce a Palermo dove lavora come giornalista a L’Ora e poi alla Rai.
Nel 2001 incomincia la lunga e fruttuosa collaborazione con Sellerio Editore con cui pubblicherà i romanzi Yesterday e Il libro di legno (finalista al Premio Scerbanenco 2010) dove fa la sua comparsa Enzo Baiamonte, l’elettrotecnico e investigatore privato protagonista dei suoi romanzi Festa di piazza e L’ultima scommessa .
Da pochi mesi è uscito Stella o croce, sempre edito da Sellerio, un romanzo che ci regala un nuovo personaggio che spicca perfreschezza e leggiadria.
Un ringraziamento specialissimo a Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Quali sono stati i suoi primi passi come scrittore?
“Sono nato in mezzo ai libri di mio padre, ho cominciato da bambino a riempire diari e abbozzare racconti. Per me nuotare nella scrittura è stato naturale come per un pesce nell’acqua. E della scrittura, giornalistica, ho fatto il lavoro della mia vita. Dal giornalismo alla narrativa il passo non è proprio breve, ma di certo non distante”.
Com’è è nata la sua collaborazione con la casa editrice Sellerio?
“Il rapporto con Sellerio era inevitabile. Una grande casa editrice che si è fatta strada, con eleganza e intelligenza, da una città come Palermo fuori dai circuiti commerciali, è diventata un orgoglio per noi siciliani e nello stesso tempo un sogno da realizzare. Ho consegnato alla signora Elvira Sellerio il mio primo dattiloscritto e ho atteso. Un’attesa che è stata premiata”
Quale è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere Stella o croce?
“L’idea di scrivere “Stella o croce” è venuta, come spesso mi accade, seguendo la cronaca. A Palermo è stata uccisa anni fa una parruccaia e mi è sembrato subito lo spunto per un romanzo. Intorno al laboratorio di una parruccaia gravita infatti un’umanità variegata, dalla gente dello spettacolo, ai malati oncologici, ai clienti più trasgressivi.
Un plot ideale per un libro noir. Parlavo di spunto, però. La mia non è un’inchiesta giornalistica. Il delitto reale è stato solo un pretesto per scrivere un’opera autonoma, di fiction, del tutto diversa dal caso di cronaca”.
Come nasce il personaggio principale, la poliziotta Angela Mazzola?
“Il personaggio di Angela Mazzola, protagonista di “Stella o croce” è nato da una provocazione dell’editore. Mi ha proposto di far “riposare” il mio Enzo Baiamonte, l’elettrotecnico-detective al centro di miei tre romanzi precedenti e di sette racconti e di far esordire una nuova figura.
Sfida accettata con entusiasmo: era da un po’ che coltivavo l’idea di una giovane poliziotta, fuori dagli schemi, armata soprattutto di tenacia, voglia di riscatto e sete di una giustizia più diretta e umana”.
Se fosse realizzata una serie tv basata sul suo ultimo libro, quali attrici consiglierebbe per interpretare Angela?
“Angela Mazzola in tv? Bé, le giovani attrici belle e brave nel panorama cinematografico italiano di certo non mancano. Una di loro è anche palermitana: Isabella Ragonese che ha, tra l’altro, gli stessi colori della “mia” Angela”.
Quale piatto locale della sua bella terra, la Sicilia, potrebbe riassumere questo particolare personaggio?
“Se fosse una specialità gastronomica siciliana, Angela Mazzola sarebbe… un piatto di spaghetti con i ricci. Spinosi e ostici all’esterno, deliziosi e sorprendenti all’interno”.
Progetti per il futuro?
“I miei progetti futuri parlano già al presente. Angela pretende di tornare subito in azione. Si è stufata della tranquillità della sua terrazzina sul porticciolo di una borgata palermitana, anche se in compagnia di un buon bicchiere di Inzolia”.