Il jazz di Daniela Spalletta

Il jazz di Daniela Spalletta

Daniela Spalletta

Daniela Spalletta

Questa volta Fausto Bailo ha intervistato per noi la cantante Daniela Spalletta. Siciliana, la passione per la musica le nasce in tenera età.

 

Durante gli anni universitari presso la Facoltà di Filosofia della Universita di Catania, parallelamente frequenta il corso di Canto Lirico presso l’Istituto Musicale “V. Bellini” di Caltanissetta.

 

Leader di diverse formazioni jazz, delle quali cura composizioni e arrangiamenti, è laureata in Canto Jazz con il massimo dei voti, menzione e bacio Accademico presso il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Dal 2015 collabora con il pianista Giovanni Mazzarino in un progetto dal nome “Sikania”, dedicato alla Sicilia, con raffinate composizioni del pianista e liriche in siciliano da lei scritte.

 

Nel 2013 incide il suo primo disco da leader dal titolo D/Birth, insieme agli Urban Fabula, trio di giovani e talentuosi musicisti siciliani. Con il secondo disco pubblicato nella primavera del 2015, riceve numerosi riconoscimenti sia di pubblico che di critica, riceve un premio dalla prestigiosa rivista “JAZZIT” con il bollino “Likes it”, oltre ad essere inserito nella “100 Greatest Album 2015” della stessa rivista. La spinta propulsiva continua inesorabile anche nell’estate 2016, l’album vince il “SoundCheck Airplay Music Awards 2015/2016” della nota trasmissione radiofonica “SoundCheck” di Radio 24, condotta da Gegè Telesforo, come “Best Italian Jazz”.

 

Per maggiori informazioni potete visitare il Sito del’artista

Quando è nata il lei la passione per in canto?

“Ho da sempre cantato, sin da piccolissima. Complice un ambiente familiare molto incline alla musica di ogni genere, amavo cantare le canzoni che ascoltavo in radio o in tv ed ero felice di esibirmi dinanzi a una numerosissima platea di parenti, genitori, nonni, zii, cugini, etc. Sono sempre più convinta che il canto sia davvero il primissimo e più immediato mezzo di espressione profonda del sé, di “imitazione” del reale e di approccio alla creatività.

Ecco perché credo sia fondamentale che si comprenda l’importanza di una educazione musicale che accompagni il bambino sin dai primissimi anni di vita, cosa che già, soprattutto in altri Paesi, avviene, sfruttando le più spontanee reazioni del bambino al suono, dalla lallazione al babbling”.

Come è avvenuto l’incontro con il Jazz?

“Intorno ai 13 anni, mio zio, che è chitarrista, iniziò a farmi ascoltare il bebop, da Charlie Parker a Dizzy Gillespie, a Bud Powell. Era Charlie Parkermusica molto difficile e molto distante da quella “più bianca” e melodica che avevo fino ad allora ascoltato (rock, progressive, pop etc.), ma mi incuriosiva moltissimo.

 

Ricordo però che il primo standard di cui mi innamorai fu “Laura” di Raksin e Mercer, proprio nella versione di Charlie Parker. Crescendo, dopo aver studiato canto lirico e barocco, ho avuto la fortuna di studiare con grandi maestri che mi hanno aiutato a capire e ad entrare profondamente in contatto con quella, per me allora “strana”, ma irresistibile, musica: fra questi, Giovanni Mazzarino e Rosalba Bentivoglio sono stati maestri davvero molto importanti nel mio percorso di studio.

 

Più avanti, l’incontro con la leggenda Steve Swallow durante un seminario a Piazza Jazz, è stato un altro evento centrale nella mia crescita artistica e musicale”.

 

Quali sono i suoi punti di riferimento nel mondo della musica?

“Impossibile rispondere a questa domanda, sono tantissimi! Nel jazz, in particolare, Thelonious Monk, Miles Davis, Wayne Shorter, Tom Harrell, Bob Mintzer, Pat Metheny, Kenny Wheeler. Il mio “imprinting musicale” è comunque avvenuto con alcuni gruppi epocali nella storia del rock: Pink Floyd, King Crimson, Aphrodite’s Child, Alan Parson Project, Jethro Tull, Dire Straits…

Dove le piacerebbe tenere il suo prossimo concerto?

Maria Callas

Maria Callas

“A volte sogno una nuova Woodstock: per me quello è il palco più incredibile che un musicista possa mai calcare”!

Con quale cantante piacerebbe a Daniela Spalletta fare un duetto durante un concerto?

“Sarebbe stato un sogno duettare con quella che secondo me è la più grande cantante di tutti i tempi, Maria Callas…i veri Artisti non muoiono mai, così mi piace  sognare che un giorno sia possibile!”

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