Amore e morte in Argentina: intervista al fumettista Claudio Stassi
Claudio Stassi (nella foto a sinistra insieme al noto fumettista argentino Sampayo), palermitano di nascita, attualmente vive e lavora a Barcellona ed è l’autore di due interessantissimi volumi contro la mafia.
Esordisce nel 2006 con il volume Brancaccio, una storia di mafia quotidiana in collaborazione con Giovanni De Gregorio, edito dalla Becco Giallo.
Segue la trasposizione a fumetti del libro scritto da Luigi Garlando Per questo mi chiamo Giovanni, edito dalla Rizzoli.
L’ultima fatica editoriale di Claudio Stassi si intitola: Rosario. L’amore e la morte. L’opera scritta in collaborazione appunto con il famoso illustratore argentino Carlos Sampayo, edito dalla Coconino Press.
L’opera narrata è ambientata nella Argentina del 1930, in questo clima si attua il primo colpo di stato organizzato dai militari e con esso si creano le premesse di un nuovo regime dittatoriale con conseguente barbara repressione degli oppositori. In questo contesto si sviluppa la storia d’amore tra un musicista e una femme fatale. La vicenda viene narrata in una atmosfera cupa, piovosa tipica dei noir degli anni ’30.
Fausto Bailo l’ha intervistato per noi.
Ci descriva come è nata la collaborazione con Carlos Sampayo.
“Io e Carlos ci siamo conosciuti a Barcellona città dove vivo e dove anche lui viveva fino a qualche anno fa (è tornato a Buenos Aires). Ricordo che invitò me e l’amico Giovanni Di Gregorio a casa sua e gli portammo in regalo Brancaccio storie di mafia quotidiana (editato per Bao Publishing). Qualche giorno dopo ci mandò una bellissima mail di elogi e complimenti, quella mail la conservo ancora oggi con grande affetto.
Poi un giorno, in uno di quei pranzi che facevamo settimanalmente, lui mi propose di disegnare una sua storia. Ovviamente accettai, quasi svenivo dall’emozione. Mi parlò di Rosario, della storia di quella città senza tempo che gli argentini chiamano la Chicago del Sud America. Mi innamorai di questa progetto immediatamente”.
Come è nata l’idea di ispirare la sua graphic novel nella Argentina degli anni 30?
“È stata un’idea di Carlos, aveva raccolto diverso materiale in questi anni sui fatti accaduti in quella città negli anni ’30 e stava cercando un disegnatore che potesse raccontare come lui voleva questa storia, sono stato felice e onorato di essere stato la sua scelta.
Considerando il fatto che si parla di fatti veri, con personaggi realmente esistiti, ho cercato di essere il più preciso possibile, negli scenari, nei volti dei protagonisti, ma sopratutto nell’atmosfera attraverso il colore. Spero di esserci riuscito”.
Con quale genere cinematografico ambienterebbe il suo racconto?
“Con un classico in bianco e nero come quelli che piacciono tanto a me e a Carlos”.
Se avessi la macchina del tempo con quale altro illustratore le piacerebbe fare un lavoro in collaborazione?
“Sicuramente con Oesterheld (nella foto a destra), uno dei più talentuosi fumettisti argentini”. (*)
Quali progetti per il futuro ha Claudio Stassi?
“Al momento concentro tutte le mie energie lavorative su Dampyr, recentemente è uscito in edicola è il mio nuovo numero in coppia con l’amico e collega Giovanni Di Gregorio. Una storia dal titolo “Costa da morte”, ambientato in terra Gallega e che tratta temi terroristici come fantasmi, mostri marini e spiritismo”.
(*) Oesterheld scomparve il 21 aprile del 1977 a La Plata, prelevato da una squadra armata. Da allora è entrato a far parte della numerosa schiera dei desaparecidos argentini. Dal giugno dell’anno precedente erano sparite due sue figlie, Beatriz Marta e Diana Irene, quest’ultima incinta di sei mesi. Nel novembre 1977 a scomparire è una terza figlia, Marina (incinta di otto mesi e il cui marito era già desaparecido). Il mese dopo viene uccisa, insieme al marito, anche Estrela Inés, l’ultima figlia fino ad allora sopravvissuta alla Guerra sporca della giunta militare argentina.