L’ultima famiglia felice, intervista all’autore
Continua la carrellata di interviste doc firmate Fausto Bailo. Questa volta, sempre con l’indispensabile ausilio della Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn), ha incontrato per noi Simone Giorgi (nella foto a sinistra), autore televisivo e scrittore romano uscito recentemente in libreria con L’ultima famiglia felice edito dalla Einaudi.
Il romanzo ha ricevuto il favore del pubblico e la Menzione speciale della giuria del XXIX Premio Italo Calvino.
Quali scrittori l’hanno influenzata?
“Difficile da dire, fatico a rintracciare una mappa delle influenze. Ho amato molto Elsa Morante, André Gide, e poi Čechov, Pirandello, Ibsen. E altri ancora. Così tanti che, ogni volta che provo a fare un elenco, fallisco”.
Quali sono stati gli spunti che l’hanno portata a scrivere questo romanzo?
“Un amico mi ha raccontato la storia di un padre mite e progressista che una sera decide di imporsi – non lo aveva mai fatto prima – con il figlio adolescente. La reazione del ragazzo sfocia in tragedia. La partenza è stata questa. Mi sono chiesto: davvero la serenità è così fragile? C’è un modo per mettere la felicità al riparo dei rovesci del destino”?
Come è nata l’originale idea della pallina da tennis che rompe il vetro?
“È nata da un suggerimento di Mario Desiati. Gli avevo mandato la prima parte del libro; Mario mostrò subito entusiasmo e mi diede un consiglio: secondo lui ci voleva qualcosa all’inizio, un’immagine, un episodio, che facesse subito salire la tensione, un presagio del dramma. Aveva ragione. Avevo bisogno di accendere subito una miccia. Da lì, di getto mi venne l’idea del vetro”.
Descriva con le arti la famiglia da lei descritta nel suo libro…
“Nessun dubbio, un’opera di Banksy” (nella foto sopra)
Ci descriva il suo romanzo con tre aggettivi…
“Mi rimane difficile trovare tre aggettivi per il romanzo. Però posso dire quali sono i tre aggettivi – nel testo ritornano molto spesso – che caratterizzano il protagonista, o meglio gli aggettivi che descrivono ciò che il protagonista si sforza di essere: semplice, ragionevole, affettuoso”.
Con quale scrittore piacerebbe a Simone Giorgi scrivere un romanzo?
“Sarebbe affascinate vedere come lavora uno scrittore come Mathias Énard” ( scrittore e traduttore francese, vincitore del Premio Goncourt 2015 con il romanzo Boussole, ndr)