L’amore matto e disperatissimo di Irene Vella

L’amore matto e disperatissimo di Irene Vella

irene-vellaE’ sempre un piacere intervistare Irene Vella(nella foto a sinistra durante una intervista ad Uno Mattina), nota scrittirce e giornalista, uscita in questi giorni in libreria con Sarai regina e vincerai (Piemme) un romanzo che vi farà ridere e piangere, volare in alto e riatterrrare di colpo per terra, ma sempre con ironia e sentimento.

Perchè Irene Vella è una persona passionale, solare e ottimista, insomma, una che vede il bicchiere sempre mezzo pieno, anche quando in realtà è quasi vuoto, ma è più forte di lei…

Forse poco (per niente?) diplomatica e mediatrice, una volta mi disse che il suo motto era una batturta di Funari e cioè: Se uno è stronzo non glie poi dì sciocchino, gl’hai da dì stronzo.. ecco, tanto per capire che tipo è 🙂

Ma a parte questi dettagli insignificanti, il dono più grande di Irene Vella, la sua forza, è quel modo di  vivere, e far vivere chi le sta vicino, sorridendo. Penso sia questo il segreto del suo successo: l’aver sempre tentato di stare il meno male possibile anche quando si è trovata in mezzo ad una tempesta…

Irene, tu hai donato un rene a tuo marito Luigi nel 2003, hai due figli bellissimi ed hai lasciato il lavoro fisso per seguire il sogno di diventare giornalista. Scelte impegnative… ma le stelle ti hanno dato ragione visto il successo che stai ottenendo su tutti i fronti. Com’è andata la storia?

La sintetizzerei così:
Giornalista amante della vita, perennemente a dieta…vivrei di gelato al pistacchio, ma il mio colesterolo non è d’accordo… Ho fatto tutta la gavetta iniziando dal quotidiano regionale, passando ai settimanali nazionali più importanti, coronando il mio sogno di scrivere su Donna Moderna e Vanity Fair. Da qualche anno ho fatto il salto dal cartaceo alla tv, che adoro, realizzando servizi giornalistici per mediaset, per i programmi Notorius di Italia uno, e da un anno con Xstyle di canale 5, e nell’ultimo mese Verissimo.

Ho capito che Luigi (nella foto a destra insieme ad Irene qualche anno fa) era l’uomo della mia vita da quasi subito.

Anche se era la terza volta che ci presentavano. Quando dopo qualche giorno che stavamo insieme mi ha detto irene vellasappi che se tu dovessi rimanere incinta e fosse un maschietto, io vorrei chiamarlo Gabriele come zio.” Lui non poteva immaginare che io anni prima avessi perso il mio adorato cugino/fratello per un incidente stradale..si chiamava Gabriele. Avevo giurato a me stessa che mio figlio avrebbe portato il suo nome…Ho capito in un secondo che lui era quello giusto, quale maschio di 28 anni pensa ai suoi futuri figli la prima settimana che esce con te?

Come hai reagito quando ti sei accorta di aspettare un bambino soltanto tre mesi dopo l’intervento?

È stata una gioia infinita… Dopo Donatella ho conosciuto il dolore dell’aborto terapeutico e ho creduto di non poter diventare più madre. Sono stati mesi, anni difficili. Quando dopo soli tre mesi dall’intervento ho scoperto di aspettare il mio “gnomo” (Gabriele) ho capito che la vita mi stava dando una seconda possibilità e soprattutto che la nostra famiglia sarebbe stata di nuovo felice e sana.

Creazioni_Luciano_Segno_zoodiacale_gemelli_853_ZCuriosità: di che segno sei? Sai, stai parlando con una gemelli ascendente scorpione…

Gemelli ascendente cancro, che mitiga moltissimo il carattere farfallone del primo.
Mi stufo subito mi annoio dopo cinque minuti ho bisogno di stimoli continui e di vivere la vita con il piede premuto sull’acceleratore, poi magari dico che sono stanca, ma non potrei mai viverla diversamente.
Con la stanchezza si convive.
Con la noia a poco a poco si muore.

Tu nasci come giornalista, ma sei anche bravissima scrittrice. Di Sarai regina e vincerai (Piemme), uscito proprio in questi giorni ed ispirato alla tua storia, se ne stanno già occupando giornali e media. Perché hai deciso di mettere per iscritto una vicenda così intima e personale?

Perché ho capito che scriverla era meglio che andare dall’analista scherzo
No la verità è che ho pensato che la mia vicenda potesse essere d’aiuto a qualcun altro.
E così ho messo nero su bianco le mie emozioni per non dimenticarle mai.

A chi suggeriresti di leggere questo libro?Irene Vella

A chiunque si trovi in un momento di difficoltà, è un libro motivazionale, cerca di farti vedere sempre il bicchiere mezzo pieno perché ” la vita è difficile a tratti di sembrerà terribile, ma vale la pena di viverla. Sempre. Fino in fondo. Perché non sai mai cosa c’è ad aspettarti alla fine della via, un incrocio, un vicolo cieco, o la strada maestra

Conoscendoti, so quanta fatica e determinazione c’è dietro al tuo successo. Che effetto ti fa pubblicare con la più grande casa editrice nazionale e lavorare per le più note testate giornalistiche e televisive?

È una sensazione bellissima, ma penso che la chiave di lettura sia non sentirsi mai arrivate, né soddisfatte. Cerco sempre di migliorarmi e di trovare delle sfide nuove. Accetto ogni nuovo lavoro come una sfida e soprattutto con tanta umiltà. Non si finisce mai di imparare.

Tu ti occupi anche di temi molto delicati come il bullismo, sia maschile che femminile. Sul problema hai scritto un libro molto ironico, ma decisamente tagliente : Credevo fosse un’amica e invece era una stronza. 10 modi per sopravvivere alle stronzamiche. Hai mai Credevo fosse un’amica e invece era una stronza. 10 modi per sopravvivere alle stronzamicheavuto esperienze del genere?

Sono stata un po’ una bulletta al liceo, ma è durato poco. Il tempo di rendermi conto di essere una stronza…
Invece i miei due figli ne sono stati vittime.
Per fortuna ne sono usciti entrambi, il dialogo tra genitori e figli è la base per essere vincenti.

 

Cosa non rifarebbe e su quale cose, invece, sarebbe recidiva Irene Vella?

Rifarei tutto, anche gli sbagli.
Anche perché quello che sono oggi è frutto anche degli errori di ieri.

red-heart-web-icon-button_smallCosa è per te l’amore?

La mia famiglia
I miei figli
Luigi

 Cosa consiglieresti alle ragazze che spesso si trovano di fronte al bivio lavoro/famiglia?E’ possibile conciliare le due cose?

Che tutto è possibile, basta crederci e volerlo.
Il mio motto è: lavoro per vivere e non vivere per lavorare.

Una frase per i lettori di Letteratura e dintorni

Ti lascio con un pezzetto del libro che racchiude tutto l’amore tra me e Luigi….

“Lui che è arrivato in un giorno di gennaio e mi ha abbracciato così forte che tutti i pezzi rotti si sono attaccati di nuovo insieme.
Come per magia.
Ed ho capito di non aver mai amato per davvero.
Ed ho capito di non essere mai stata amata per davvero.
Perché la verità è una sola: se ti ama ti viene a prendere.
Ovunque tu sia.
Ti trova e non ti lascia più.
Luigi mi ha scelto, ha voluto me e tutti i miei difetti, il mio disordine, la mia gelosia retroattiva e futura, il mio amore per lui matto e disperatissimo.
Mi ha donato altri occhi per guardare la vita, cosa sarà mai donargli un rene?”

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