Io mi libro di Alessandro Pagani
CHI E’ ALESSANDRO PAGANI
Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore, musicista, operatore volontario a favore degli animali, ed impiegato presso l’Azienda Sanitaria Fiorentina.
Appassionato di letteratura e musica, ha fatto parte durante gli anni ’80 del movimento artistico underground fiorentino “Pat Pat Recorder“.
Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu’Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali fonda nel 1997 l’etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007.
Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, con il quale ha fatto uscire l’album di debutto “Trenches” a Settembre 2016.
E’ anche componente della giura del concorso di poesie “Daniela Pagani e Manuela Masi” patrocinato dal Calcit Chianti Fiorentino, ed un assiduo volontario del Canile Del Termine di Sesto Fiorentino (Fi).
“Io mi libro“, edito dalla casa editrice 96, Rue De La Fontaine di Torino (una frase del libro apparirà anche sull’agenda Comix 2019), è la sua seconda pubblicazione dopo il manoscritto “Perché non cento?“stampato da Alter Ego/Augh di Viterbo (Aprile 2016),
ed il libretto autoprodotto del 2015 “Le Domande Improponibili“.
DI COSA PARLA IO MI LIBRO
Ogni nostra azione, atteggiamento o consuetudine si presta a diverse sfaccettature emblematiche.
Nel contesto di quest’opera, l’autore ha cercato di immaginare diverse situazioni bizzarre che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti quotidiani. A lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare.
Momenti generati dal teatro dell’assurdo, da presunte coincidenze derivate dall’ambiguità d’una parola, dal fraintendimento d’una frase, o dalla verve tragicomica’ ed inconsapevole dei protagonisti.
Rifacendosi a maestri dell’umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, “Io mi libro”, è una ginnastica per la mente ed un’esplorazione del linguaggio italiano in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi – dentro una prospettiva meno cupa – all’interno di un compendio ricco di significati allegorici.
Un modo diverso per stemperare con ironia l’eccessiva serietà con cui l’uomo ha vincolato la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico e virtuoso, che ognuno di
noi porta dentro.
A chiusura del libro, le classifiche personali dell’autore ed un breve racconto dedicato al sogno dal titolo “Breve raccorto onirico”.
UN COMMENTO
“Io mi libro” è una raccolta di 500 frasi umoristiche che gioca con le parole, i doppi sensi e le freddure, per far emergere in chiave tragicomica i vizi, gli usi, i costumi e le virtù del nostro mondo.
Difficile capire quali siano i veri meccanismi che originano una freddura (parola nata in Germania nel XVII secolo, deriv. da freddo, trad. motto spiritoso, o che tale vuole essere),ancora più complicato riuscire ad elaborare la battuta perfetta, quella che lascia a bocca aperta per la risata o per stupore e che rimane sospesa tra il serio ed il faceto nella mente degli ascoltatori.
Offrire al mondo tali arguzie non è cosa da tutti i giorni, o per meglio dire lo è, perché sono proprio le fatalità di tutti i giorni che predispongono al commento sarcastico ed al lampo di genio, grazie alle parole che all’occorrenza giocano a nostro favore.
Sebbene addolcire la vita con un commento amaro possa sembrare un ossimoro, il senso ultimo dell’umorismo – in sintesi – è proprio questo: prendere in prestito la verità dagli argomenti di tutti i giorni, a volte anche scomodi, e renderla una feroce ma intrigante forma d’arte transitoria qual è la comicità.
Quell’attività umana irriverente, satirica e perspicace che ci aiuta, nella vita di tutti i giorni, a dissociare il mondo reale dall’immaginario, e a capire meglio le debolezze e i pregi del nostro modo di vivere.