Isadora Mendes Panero e la sua Divina Commedia dipinta

Isadora Mendes Panero e la sua Divina Commedia dipinta


“La letteratura è una difesa contro le offese della vita”

Cesare Pavese


In occasione delle celebrazioni per il VII centenario dalla morte di Dante Alighieri, anche la Città di Bra rende omaggio al sommo

La pittrice Isadora Mendes Panero

poeta attraverso una mostra particolare, ideata e realizzata dalla giovane pittrice braidese Isadora Mendes Panero,dal titolo: La Divina Commedia braidese visitabile sulla Zizzola.

 

Attraverso le strade e le piazze braidesi, allestite con le tavole pittoriche della pittrice, il visitatore potrà intraprendere lo stesso viaggio intrapreso da Dante e Virglio. Alla realizzazione della mostra hanno partecipato molti giovani braidesi che hanno prestato il loro corpo impersonificando alcuni dei personaggi danteschi.


Come è nata l’idea di creare La Divina Commedia braidese?

“Due anni fa ero in cerca di nuovi stimoli. Parlando con un amico del rapporto tra D’Annunzio e Amos Nattini, pittore italiano (1892 – 1985) famoso per aver illustrato la Divina Commedia, mi è venuta l’idea. Così ho reinterpretare a mio modo La Commedia tra i paesaggi braidesi, utilizzando le persone del territorio come personaggi danteschi. L’inferno inizia a Pollenzo per proseguire un percorso in salita fino ad arrivare in Paradiso, in questo caso rappresentato dalla Zizzola: una villa del XIX secolo situata sulla collina di Monteguglielmo sopra Bra (Cuneo) simbolo della città, nonché il punto più alto della collina. Un progetto sicuramente fuori dagli schemi”.

Quanto è stato complesso ambientare l’opera letteraria nella città di Bra?

“Molto. Ho dovuto studiare un percorso preciso e adattarlo al contesto dei personaggi, o viceversa. La parte più difficile è stata la ricerca dei figuranti. Anche gli annunci sui social spesso non hanno avuto effetto. Comunque poi tutto è andato benissimo!:””.

Quante sono le tavole che compongono la mostra?

“Ho realizzato 66 tavole su tela 30×40 cm: 36 per l’inferno, 18per il purgatorio e 12 per il paradiso”.

Nelle mostra compaiono anche dei personaggi storici della cultura braidese?

“Sì, lo scrittore Giovanni Arpino e l’archeologo Edoardo Mosca. Ci tenevo particolarmente a valorizzare le loro figure, hanno lasciato un patrimonio culturale immenso alla nostra città”.

Quali sono le modernità da lei apportate nelle tavole del Paradiso?

Siamo in un momento storico di rottura, è innegabile il cambiamento climatico. Nel Paradiso ho inserito un ipotetico futuro, una speranza per la salvaguardia del pianeta dove vige il rispetto per la natura e per gli animali. Per ogni specie che ho raffigurato ho trovato almeno un paio di articoli di maltrattamenti e uccisioni brutali, è stato terribile.

 

Per quanto riguarda i personaggi, ognuno di loro lancia un messaggio a favore dell’ambiente, come la salvaguardia delle api o la raccolta differenziata. Azioni che nel nostro piccolo possiamo praticare, nonostante spetti ai governi creare il vero cambiamento”.

Progetti per il futuro?

“E’ per me un periodo di esperimenti. Sto provando nuove tecniche con acrilici. Spero mi commissionino un progetto simile alla Divina Commedia braidese,qualcosa che stimoli la mia creatività. Ho ancora molto da raccontare”.


Intervista a cura di Fausto Bailo


 

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