Parlano i lettori: “L’azzurro dell’amicizia” di Imma Pontecorvo
Con piacere, in questa rubrica dedicata ai commenti e alle recensioni che ci arrivano dai nostri lettori, pubblico la recensione firmata Daisy Raisi relativa al romanzo di Imma Pontecorvo L’azzurro dell’amicizia. Prima, però, qualche notizia sull’autrice…
Chi è Imma Pontecorvo
Nasce a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera Sorrentina.
Consegue il diploma magistrale, seguito da quello tecnico commerciale, quindi la Laurea in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università di Napoli. Docente, e con competenze psico-pedagogiche a favore di categorie a rischio come minori, anziani, detenuti, disabili e soggetti con problemi di dipendenza, è appassionata di arte e letteratura. Ama scrivere e le sue opere figurano in numerose antologie letterarie.
Sono del 2015 la sua prima silloge di poesie, A passi di danza sui miei pensieri, il racconto Lo specchio dei ricordi e il suo primo romanzo In un mare di emozioni con i quali ha ottenuto Menzioni e Premi.
Nel 2016 ha pubblicato la I° edizione del racconto di narrativa per ragazzi L’azzurro dell’amicizia, che tratta la piaga del bullismo, e il suo secondo romanzo, Nel sorriso dell’aurora. Nel 2017 ha dato alle stampe il racconto La più bella realtà.
Del 2019 sono la II° edizione ampliata del racconto L’azzurro dell’amicizia e la favola ecologica appartenente al genere narrativa per l’infanzia Nico e il fantastico mondo del mare, che ha partecipato a diverse iniziative e progetti plastic free, promossi da scuole ed enti.
Di cosa parla L’azzurro dell’amicizia
Alessia è un’adolescente come tante, con un’innata passione per la danza e soprattutto per la scrittura; da grande infatti sogna di diventare una giornalista.
Condivide questi interessi con la sua migliore amica, Shaila, di origini indiane. Entrambe non hanno mai badato al diverso colore della pelle o alla differenza tra le proprie culture di origine.
All’inizio del secondo anno di liceo, però, l’inserimento in classe di due ripetenti, Gilda e Iolanda, rompe gli equilibri. Fin dai primi giorni, Shaila viene aggredita dalle due bulle con insulti razzisti e minacce di violenza.
Solo grazie al bene sincero che provano l’una per l’altra, Shaila e Alessia riescono a far sì che il bene trionfi sul male ridipingendo le loro vite di azzurro.
Una storia di due adolescenti ispirata a fatti reali, che affronta i temi della disuguaglianza sociale, del razzismo e del bullismo, in contesti scolastici ed extrascolastici, e che intende aprire un dialogo tra adulti e minori, al fine di sensibilizzare le coscienze su questi temi che negli ultimi anni stanno condizionando la vita di molti adolescenti.
Cosa ne pensa Daisy Raisi
In questa nuova edizione ampliata de L’azzurro dell’amicizia, Imma Pontecorvo affronta accanto a quello tradizionale, il tema del cyberbullismo, inserendo il particolare di un video che viene girato ai danni di Shaila, ragazza indiana bullizzata da due viziatissime compagne di classe.
La condivisione in una chat privata del filmato relativo a un episodio di violenza su Shaila richiama alla mente del lettore episodi di cronaca analoghi per tipologia a quelli descritti dalla brava autrice campana, che con tratti forti e decisi dipinge le reazioni emotive di una bullizzata: dal senso di colpa per non essersi riuscita a difendere; alla vergogna; alla paura. Inevitabili le ricadute dei soprusi reiterati sulla vita quotidiana della ragazzina, che peggiora in tutti i suoi aspetti: voglia di divertirsi, sonno, alimentazione, salute, rapporti con l’ambiente.
Una voragine nera che tutto inghiottirebbe, senza lasciare spazio alla speranza, se al proprio fianco lei non potesse contare sulla presenza di un’amica vera, sull’appoggio di una professoressa sensibile e attenta, sulle decisioni illuminate di una preside, sul supporto dei propri genitori.
Nel mirino dei bulli, nel caso specifico di Shaila, dettagli risibili quali il colore della pelle e il peso corporeo. L’autrice inserisce nella trama anche il tema dell’anoressia, perfettamente in linea con una società che si nutre di modelli di perfezione irrealistici, come se l’involucro fosse molto più importante del contenuto. Come se un essere umano lo si dovesse valutare dalla esteriorità e non dalla sostanza: sogni, valori, ideali, qualità, intelligenza, altruismo.
L’autrice, a un certo punto del racconto, spostando il focus della narrazione su Alessia, amica fraterna di Shaila, ci mostra come atti di bullismo subiti in un passato remoto possano continuare a condizionare anche a distanza di tantissimi anni la vita del bullizzato, spingendolo a nutrire una profonda disistima nei confronti di sé stesso.
L’antidoto alle conseguenze negative del bullismo, come già accennato, risiede nell’amicizia, nella solidarietà, nella mancanza di omertà, e, soprattutto, nel denunciare con forza i soprusi subiti o agiti ai danni di altri, perché di bullismo si può pure morire.
All’autrice Imma Pontecorvo va riconosciuto il grande merito di aver saputo trattare con semplicità, vigore e competenza un tema spinoso e attuale mostrando al contempo la strada da percorrere per arginare un fenomeno dalle dimensioni sempre più preoccupanti.