‘L’imperfetta calligrafia dell’amore’ di Piero Campanini
L’imperfetta calligrafia dell’amore
di Piero Campanini
(Independently published, 2024)
Chi è l’autore
Nato a Milano nel 1954, si diploma in arte all’Accademia di Brera. Il suo primo impiego è come disegnatore di fumetti in un piccolo studio che realizzava tavole per editori dell’epoca. Segue il lavoro nel campo dell’advertising, collaborando con i migliori brand del mercato di massa.
Nel 2001 fonda una società, una boutique creativa, e riprende la sua passione per il disegno, producendo nuove opere d’arte e arrivando a prediligere il painting digitale.
Nel frattempo la scrittura diventa un mezzo per esplorare i temi delle sue opere artistiche metafisiche, per riflettere sull’esistenza e sul suo significato, nonché sulla simbolica femminilità dell’animo umano; intendendo il suo ruolo di principio interiore di ogni individuo.
Il suo primo romanzo, La Terza Venere, è un racconto autobiografico sulle scelte difficili nelle relazioni. A questo sono seguiti Sotto la Neve Vapore, un viaggio nel labirinto occulto dell’aldilà, Terra Ultra Piatta, un’opera di fantascienza che esplora nuovi paradigmi esistenziali, e L’imperfetta calligrafia dell’amore, storia dell’emancipazione di una giovane ragazza e l’irrisolvibile inquietudine.
Espone le sue opere in mostre personali e collettive ribadendo il suo impegno a favore dell’emancipazione femminile.
Di cosa parla
Nel cuore dell’Italia del 1940, tra le pieghe di un’epoca tumultuosa, si svolge l’emozionante storia di Ludovica, per tutti Leda. Una ragazza virtuosa ma afflitta da un difetto fisico che getta un’ombra sulla sua vita quotidiana e sul suo futuro.
Ancora adolescente si trova a lottare contro le avversità con coraggio e risolutezza, mentre il destino svolge il suo filo intricato per far emergere in lei una forza interiore sconosciuta e inarrestabile. La sua storia s’intreccia con il tessuto della società italiana del tempo e segue la determinazione della giovane, trasportandola in un viaggio alla scoperta del mondo, di sé stessa e della propria guarigione.
Cosa ne penso
E’ una vicenda che narra l’irrisolvibile inquietudine e la lotta per l’emancipazione di una giovane ragazza, tema caro all’autore.
Tra disegno, advertising, painting e scrittura, la sua attività è sempre stata, infatti, rivolta alla comunicazione, con un focus sulle diverse dimensioni dell’esistenza: fisica, emozionale, intellettuale e spirituale.
Molto ben articolata e descritta la psicologia della protagonista: “Leda è una giovane adolescente che, nonostante un’imperfezione fisica, si distingue per un carattere straordinario e una maestria nell’arte calligrafica. Negli anni ’40, scrivere bene era una dote molto apprezzata, e proprio la calligrafia sarà lo strumento che lei utilizzerà per farsi strada nel mondo degli adulti e diventare donna. Questo cambiamento avverrà parallelamente a quello della società che le fa da sfondo” – dice l’autore.
È un racconto che può essere collocato nel filone romance a tinte rosa, ma che in realtà è un vero e proprio romanzo di formazione. Un omaggio alla letteratura dei primi del Novecento quando coraggiose autrici come Luciana Peverelli, Sibilla Aleramo e in particolare Maria Assunta Nanni Pieri – meglio conosciuta come Mura – cercarono di rompere i limiti della morale e della sottomissione femminile, in antitesi al patriarcato vigente all’epoca.
“In quel periodo, anche la letteratura si evolve, passando da uno stile elaborato e decadente a un linguaggio più semplice e accessibile, adatto alle nuove generazioni e, soprattutto, alle donne. È interessante osservare come l’arte del narrare si sviluppi includendo una nuova prospettiva femminile, anticipando il romanzo d’appendice e rosa. Per me, Leda è il simbolo di quella nuova prospettiva, la nuova donna che pone enfasi sull’amore ma anche sulla propria partecipazione al mondo del lavoro e, per estensione, a tutta la società civile” – ha precisato Piero Campanini.
Un romanzo che conferma, ancora una volta, come l’autore possa considerarsi a pieno titolo un interprete e un mediatore che utilizza diverse tecniche – pittoriche, video o scrittura – per indagare il mistero dell’essere e delle relazioni umane, sia come artista che come scrittore.
L’imperfetta calligrafia dell’amore è un racconto avvincente che celebra la resilienza femminile, la forza interiore e la bellezza che si nascondono anche dietro le imperfezioni. In un’epoca di sfide e cambiamenti, offre un inno alla speranza e alla capacità di trasformare le difficoltà in trampolini di lancio verso la realizzazione di una vita straordinaria.
Recensione a cura di Francesca Ghezzani, giornalista e addetta stampa