‘La misura dell’orizzonte’ di Ennio Masneri
La misura dell’orizzonte
di Ennio Masneri(Golem Edizioni, 2023)
Chi è l’autore
Ennio Masneri è nato a Crotone nel 1978, ma vive a Vittuone (MI). Sordo oralista dall’età di due anni, si descrive fieramente come un Calabrese d’origine lombarda. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Perugia, lavora come Analyst in un’azienda del settore technology a Milano. Nel tempo libero gli piace leggere, scrivere e sperimentare nuovi generi. Nel 2021 ha esordito con una raccolta di romanzi brevi noir. La misura dell’orizzonte è il suo primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario calabrese Corrado Perri.
Di cosa parla il libro
Protagonista di questo poliziesco è il commissario Corrado Perri. Tornato a vivere e a lavorare sulla costa ionica calabrese, dove è cresciuto, si ritrova subito con un caso da risolvere.
Viene ripescato in mare un cadavere, tale Rosario Musumeci, e tutti sembrano volersi accontentare di facili spiegazioni a questa morte. Ma Perri, come al solito, non si accontenta e cerca di approfondire scoprendo amare verità.
Cosa ne penso
Il commissario Perri dedica molto tempo all’osservazione dell’animo umano ponendo e ponendoci una domanda: cosa siamo disposti a sacrificare per salvarci o per difendere il nostro ideale di giustizia?
L’autore ha creato un ottimo personaggio: caparbio, profondo, con innato talento investigativo. Leggendo questa storia emerge, prepotente, anche l’amore di Masneri per la sua terra d’origine, la Calabria:
“Ho scritto quest’opera perché ho voluto dare anch’io una voce, una ben precisa identità culturale a quella zona della Calabria ionica settentrionale (semi-sconosciuta; un po’ incassata tra le montagne e il mare del Golfo di Taranto, proprio sotto la punta dello Stivale) dove sono nato e cresciuto, osservando e sperimentando sulla mia pelle i pregi e i difetti della sua componente umana. Riporto sulla carta un invito a riscattarsi.“ Ci dice lo scrittore.
Un romanzo che ha richiesto una stesura lunga ed elaborata. Le rifiniture e le caratterizzazioni dei personaggi sono molto curate e finalizzate a evitare gli stereotipi che avrebbero banalizzato la storia.
“Non è stato facile comprimere un mondo intero in poche pagine e dare calore alle parole e alle sensazioni che il mio personaggio Corrado Perri (e non solo lui) esprime come ogni calabrese sa fare: in silenzio ma con gli occhi sempre vivi – aggiunge lo scrittore – Perché il calabrese ama la propria terra come ama la propria madre e ne percepisce tutte le difficoltà, le rughe, le smagliature; ne osserva le varie tonalità, ne subisce i dolori, ma possiede anche una recondita voglia di rialzarsi sempre. Bisogna solo dargli i mezzi per farlo. Io e la Calabria siamo come due avversari, talvolta amanti, che si combattono e si studiano con rispetto. Ma, proprio perché ho un profondo rispetto per questa ‘vecchia signora’ ho voluto metterne in luce la mentalità talora ancora ferma e ostile al progresso, spesso percepito come una minaccia.”
Ennio Masneri dona una scrittura limpida ed efficace a una trama ben congegnata e coinvolgente. Il personaggio del commissario Corrado Perri è destinato ad avere un futuro luminoso e un posto di rilievo tra gli investigatori della fiction italiana.
Le tradizioni sono preziose e vanno preservate, ma non devono rappresentare un ostacolo. Non possiamo affidarci soltanto alla retorica più ruffiana, da avanspettacolo: dobbiamo migliorare i servizi, sfruttare le risorse del territorio, consentire ai giovani di poter restare, aprirci a nuove frontiere di inclusione che restituiscano dignità alle persone per troppo tempo emarginate da una mentalità chiusa e retrograda, di cui forse anche lo scrittore stesso, da sordo oralista, è stato vittima.
È proprio con questa sorta di piattezza acquiescente, fin troppo diffusa in alcuni paesini dell’entroterra e della costa, che si scontra il commissario Corrado Perri. Ma da uomo intelligente e con una nuova consapevolezza, trova il coraggio di ritornare e di guardare la Calabria negli occhi, scandagliandone il marcio senza più voltarsi dall’altra parte.
L’invito di Masneri, attraverso queste pagine, è quindi quello a essere consapevoli del potenziale insito nel progresso e a opporsi all’emarginazione del diverso, abbattendo le barriere socio-culturali. E di questo invito il “suo” Perri si fa simbolo sfoggiando la propria salvifica ironia calabrese.
Recensione a cura di Francesca Ghezzani, addetta stampa e giornalista