‘La mula e gli altri’ di Alessandro Conforti
La mula e gli altri
faccende semiserie di provinciadi Alessandro Conforti
(2025, Il ramo e la foglia edizioni)
Chi è Alessandro Conforti
Alessandro Conforti è nato a Parma nel 1989. Ha pubblicato racconti sulle riviste Quattro, Alkalina, Retabloid, Squadernauti. È autore della raccolta Le nove spine (Montag, 2023).
Di cosa parla il libro
«Era un paese piccolo, la strada dalla città arrivava simile a una schioppettata e si faceva più sinuosa salendo verso gli appennini; eravamo lì stretti tra il fiume e le colline, con l’aria ancora
buona e l’acqua da farci il bagno d’estate. Era quello, il nostro mare: e per tanto tempo ho immaginato che l’oceano non potesse essere più di quei sette, otto metri che dividevano una riva dall’altra del fiume.»
E’ una raccolta di dodici i racconti che si snodano sullo sfondo domestico di una provincia come ce ne sono tante. Qui si intrecciano le sorti degli uomini e degli animali: una mula, ma anche tutti gli altri. Ecco i titoli dei racconti:
L’Oceano
L’ora di Grammatica
La mula della Berta
I cerchi
Zebù conciatore (o la merda)
Che bell’uditorio
Elsa e Damiano
Il castagnino
Tè, anolini e vincisgrassi
Fiori di stramonio
Lazzari
La luna rideva
Cosa ne penso
Una raccolta di racconti in cui è il grande a stare nel piccolo. A salvarci saranno l’ironia soffusa della luna e la smodata ambizione d’un pollaio.
Parole chiave: ironia, ricordi, leggende popolari, provincia, animali parlanti, anolini, vincisgrassi, strega del lago, castagne, soffitte polverose, campagna. Una luna smozzicata da serpenti, galline ribelli, un coniglio morente, una mula e un investigatore da tre soldi…
Storie in apparenza leggere, ma in verità profonde, a volte cupe. Una quotidianità semiseria, proprio per questo aderente alla realtà.
“Zebù conciatore (o la merda)”: Quando la levatrice lo tirò fuori dall’inguine umido della madre, notò subito che c’era qualcosa di strano. Si chinò sulla tinozza piena d’acqua, lavò via tutto l’appiccicume dal volto e, disgustata, portò il piccolo avvolto in una pezzuola alla puerpera. «Misericordia!» urlò la donna, quando scostò la stoffa per guardare il frutto delle sue fatiche.
Recensione di Giuliano – L’Us di Irelfe