“La panchina delle cose difficili” esordio di Linda Traversi

“La panchina delle cose difficili” esordio di Linda Traversi


La panchina delle cose difficili

di Linda Traversi

(Einaudi Ragazzi, 2022)


Chi è Linda Traversi

E’ nata a Cecina, in provincia di Livorno, da padre italiano e madre americana. Laureata in Traduzione, vive a Ravenna.

Prima di questo romanzo, che rappresenta il suo esordio letterario, ha scritto diversi racconti che sono apparsi in antologie e riviste letterarie italiane e anglosassoni.


Quando è nata in lei la passione per la scrittura?

“Non saprei indicare un momento preciso. Ho sempre letto tantissimo, poi ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Sono convinta che storie e personaggi popolino il nostro immaginario anche se spesso non ne siamo consapevoli. E sono profondamente grata che ci siano lettori disposti ad accogliere il mio mondo, e a condividerlo con me.”

Linda Traversi

Quali sono i romanzi che hanno formata?

“Una domanda esistenziale! Adoro i viaggi nell’inconscio di Haruki Murakami, le terribili distopie di Margaret Atwood, il ritmo perfetto di certe frasi di Hemingway, la forma organica che riesce a dare ai frammenti Olga Tokarczuk. Fra le nuove voci seguo Sally Rooney e quel suo modo scarno e diretto di raccontare i sentimenti contemporanei. Ultimamente apprezzo molto anche la narrativa breve, in particolare Dino Buzzati, Raymond Carver, Alice Munro”.

Come nasce questo romanzo?

“Qualche anno fa ho letto di una signora di Cardiff, in Galles, a cui era venuta un’idea dopo aver notato un anziano da solo su una panchina del parco. Ha pensato che sarebbe stato bello trovare un modo per far sapere agli altri se chi era seduto aveva piacere di scambiare due parole. Allora si è inventata un cartello con scritto happy to chat bench, che ha poi attaccato a quella stessa panchina. L’iniziativa ha avuto successo, e si poi è diffusa ad altre città e addirittura ad altri paesi. Io avevo già in mente la storia di una ragazzina che si sente diversa, e per questo isolata. Ho preso spunto dalla realtà per raccontare come una semplice panchina possa diventare lo spazio dove spogliarci dei pregiudizi verso noi stessi e verso gli altri. E su cui, naturalmente, fare amicizia”.

Ci dica qualcosa sulla trama…

Stella ha tredici anni e una grande passione per l’arte, ma anche una malformazione alla mano destra che nasconde perché è convinta che la renda diversa. In famiglia non si sente compresa e a scuola è spesso vittima di derisione e scherno. È a suo agio solo quando disegna. Un giorno, nel parco condominiale, compare una panchina che una targa identifica come «la panchina delle cose difficili».

 

Stella la prova, è comoda. Ci torna più volte, e accanto a lei cominciano a sedersi alcuni vicini, ognuno con le proprie particolarità: Gerry, che gira con uno stereo e ascolta solo compilation di Califano; Agatina, che prepara piatti deliziosi per una famiglia misteriosa; Emil, che si stordisce con i videogiochi pur di non interagire con il padre. Le loro storie si intrecceranno, e presto questi nuovi amici diventeranno indispensabili per Stella, sempre più smarrita davanti alle cattiverie gratuite dei compagni di scuola e all’incomprensione degli adulti”.

Come è avvenuto il suo incontro con la casa editrice Einaudi Ragazzi?

È stata la mia agente a contattare Edizioni EL. Non si parla mai abbastanza di quanto è fondamentale il lavoro delle agenzie letterarie: se si ha la fortuna di incontrare professionisti che credono nel tuo testo e nelle tue capacità, possono succedere cose davvero meravigliose”.

Progetti per il futuro?

“Al momento sto lavorando su alcuni racconti in italiano e in inglese che usciranno a breve. E poi un nuovo romanzo”.


Intervista a cura di Fausto Bailo e della Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)


 

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