La porta dei morti di Sibyl von der Schulenburg
(Edizioni Il Prato, 2015, pagg.189)
L’agente della scrittrice Sibyl von der Schulenburg mi ha contattata tramite il blog ed io, dopo aver letto la storia, ho accettato con grande entusiasmo di fare questa recensione. Capirete subito il perché.
Sibyl von der Schulenburg, nella foto, è un’autrice nota al pubblico che ama storie dense e forti.
Cresciuta in un ambiente multiculturale, dopo una lunga carriera da giurista e studi in materie psicologiche ha esordito in saggistica.
Si è dedicata poi a progetti psico letterari ed infine è approdata allo psico romanzo con storie di persone psichiche e conflittuali. Per i curiosi Sito dell’autrice
DI COSA PARLA
Innanzi tutto partiamo dal titolo La porta dei morti: particolare ed evocativo. Cosa significa?
La cosiddetta “porta del morto”, di origine etrusca, era quella che si apriva soltanto per far passare la bara. L’usanza voleva che il morto non passasse da quella dei vivi e, viceversa, si impediva ai vivi di passare dalla porta del morto. Questo era il motivo per cui si teneva sprangata, o addirittura murata, fino al doloroso evento successivo.
Con ciò si voleva evitare il ritorno del defunto nella terra dei vivi affinché la sua anima potesse restare per sempre nell’Ade.
Detto ciò, passiamo alla trama. La porta dei morti è la storia di una anziana svizzera, Giulia, che dopo la morte del marito ha ammassato nella sua proprietà fra le colline toscane una enorme quantità di cani randagi.
La donna è la tipica Hoarder, una accaparratrice compulsiva di animali che detiene in condizioni disumane. Animal hoarding, collezionismo di animali, viene chiamano dagli anglosassoni, una grave patologia.
Come è facile intuire, la situazione con il passare del tempo diventa sempre meno sostenibile per i vicini che cominciano a lamentarsi con le autorità del luogo per il fetore ed i rumori provocati dal guaire degli animali.
Ma non è facile avvicinarsi a Giulia che ormai vive in completo isolamento sociale e condizioni igienico-sanitarie più che precarie.Sullo sfondo di una terra che riesce ancora a sprigionare oscure alchimie e strani poteri, si snoda la vicenda che vede coprotagonisti la sensibile nipote Lucia, una psicologa diretta discendente degli etruschi e una coppia di amanti di decine di secoli fa…
COSA NE PENSO
La porta dei morti è un romanzo tosto, lo dico subito.
Le prime pagine sono come un pugno nello stomaco, perché senza alcun preambolo catapultano il lettore nella vita di una horder, come accennato prima una collezionista non di francobolli o monete, ma di esseri viventi. In questo caso soprattutto cani, detenuti in strutture fatiscenti, senza minimi di igiene, spazio, nutrizione e cure adeguate.
L’entrata in scena dell’adolescente nipote Lucia, goffa e orfana del padre, riesce tuttavia ad attutire il senso di disgusto e squallore di fronte alle tante atrocità perpetrate da Giulia in nome dell’amore per gli animali.
Da questo momento la storia infatti prende il volo e si apre, mostrando la bravura di Sibyl von der Schulenburg non soltanto nell’indagare i meccanismi che muovono la mente umana ma anche, cosa assolutamente non facile, nel costruire una vicenda credibile dove mito, leggenda e realtà si intrecciano indissolubilmente.
A Valeria Zorzi, psicologa e diretta discendente degli etruschi, spetterà il compito di far prendere coscienza a Giulia della sua malattia e di fare da anello di congiunzione tra il reale e l’irreale, tra il mondo che conosciamo e quello sotterraneo.
Un romanzo che affronta argomenti che spaventano, come la morte, il dolore che porta alla pazzia, i sensi di colpa e la solitudine, ma che proprio per questo attraggono.
Dentro La porta dei morti c’è di tutto: psicologia, esoterismo, storia, leggenda e vita quotidiana, ma non è un caravanserraglio. Ogni argomento ha un suo preciso posto nel plot e nel cuore di chi legge. Nulla è lasciato al caso, ma tutto è studiato in modo che, alla fine, il puzzle venga ricomposto perfettamente.
Una grande prova quella nella quale si è cimentata Sibyl von der Schulenburg che dopo Ti guardo e I cavalli soffrono in silenzio ha confermato il suo talento nel confezionare storie dure, ma sempre sorrette dalla speranza e dall’amore.
DOVE POTETE TROVARE A BREVE Sibyl von der Schulenburg
Venerdì prossimo 15 maggio alle ore 17.30 la scrittrice presenterà La porta dei morti nella Sala Avorio del Salone Internazionale del libro a Torino per l’evento -Tra giallo e psico romanzo-
Prossimamente sarà anche ospite della trasmissione Quante storie vuoi su TV9, condotta dalla giornalista Francesca Ciardiello ed alla quale partecipo come ospite fissa.