“La Receptionist – 26 ore per danzare nel tempo” di Alessio Vagaggini
La Receptionist – 26 ore per danzare nel tempo
di Alessio Vagaggini
(2022, Chance Edizioni)
Chi è Alessio Vagaggini
Alessio Vagaggini è nato il 25 Dicembre 1991 ad Arezzo. Nomade per indole, ha vissuto tra Italia, Belgio e Spagna, occupandosi di progetti ed istituzioni europee, senza mai tralasciare la passione per la letteratura.
Ha lavorato nelle risorse umane del Parlamento Europeo, a Bruxelles, gestisce attualmente i progetti europei della società USMA Padova ed è Docente di Laboratorio di Europrogettazione presso l’Università degli Studi di Padova. Con Chance Edizioni ha pubblicato La Patria di Itzurza, Roma, 2021.
Di cosa parla
Ana de Saint Juic inizia a lavorare come receptionist notturna in una rinomata struttura alberghiera di Alicante quando improvvisamente viene trasportata in un vortice fuori dal tempo e dallo spazio.
Tre città e altrettanti sogni si rincorrono in 26 ore durante le quali la vita prende sembianze sempre più autentiche e profonde.
Incontreremo Montse, Cemre e Clara che, come onde, si avvicineranno e si allontaneranno dalla protagonista facendola danzare in una dimensione indefinita, fra realtà e immaginazione.
Cosa ne penso
Dopo il successo del romanzo d’esordio La patria di Itzurza, Alessio Vagaggini torna in libreria con questo romanzo ed ero molto curiosa di leggerlo.
In queste pagine specchi di anime, i cui volti risultano familiari, tracciano il cammino di una giovane donna.
“Lo definirei sia un romanzo esistenzialista, perché a dettare le scelte degli esseri umani sono i singoli individui e non le idee che li sovrastano (il lavoro, il successo, la politica), sia un omaggio alla filosofia buddhista, la cui capacità di ‘risvegliare’ la nostra parte più equilibrata e saggia è una medicina eccellente in un modo che spesso corre troppo veloce dietro all’effimero – ha dichiarato l’autore.
Mettere al centro le figure femminili vuol essere un chiaro riferimento al mio romanzo d’esordio, come a voler tracciare un fil rouge che leghi le vicende da un punto di vista strutturale. In questo romanzo il contesto principale è sempre la Spagna, ma la cui dimensione si allunga fino alla moderna Costantinopoli, Istanbul, e dall’altro lato solca l’Atlantico per giungere sino a New York per poi perdersi di nuovo nel calore dell’Andalusia”.
“Alessio, già con il precedente romanzo, ci aveva permesso di valorizzare quelli che per noi sono punti fondamentali della vita e della scrittura. Con lui è stato spontaneo creare un percorso di fiducia basato sul confronto e sulla crescita – ha commentato l’editore. Qui emerge in maniera cristallina qualcosa che ho interpretato come romanticismo, maturità: una piega poetica che traccia una profonda apertura nella concretezza e nella materialità, spingendo chi legge a seguire gli stimoli senza l’uso esclusivo della ragione, affidandosi ad altri sensi”.
La Receptionist narra di una danza onirica che trasporta tanto lontano quanto nel profondo di ciascuno di noi e i personaggi di questa storia divengono dei punti di riferimento da seguire e ai quali affidarsi per indagare sé stessi.
Da leggere, certamente.
Commento di Francesca Ghezzani, giornalista e addetta stampa