La rivoluzione dei garofani: graphic novel 2^parte
Nel 2014 ricorreva il 40° anniversario della Rivoluzione dei garofani, quando nella notte a cavallo tra il 24-25 aprile 1974, un gruppo di militari dell’ala progressista organizzò un colpo di stato che mirava a porre fine al più lungo regime autoritario d’Europa fondato da Salazar, quest’atto insurrezionale incruento permise al Portogallo il ripristino della democrazia.
Da una idea di Bailo Fausto, sei illustratori illustratori bolognesi (Niccolò Tonelli, Annamaria Gentili, Mattia Moro, Elisa Menini, Gianluca Valletta, Flavia Barbera) decisero di far rivivere quella notte che riporto la libertà in Portogallo, attraverso le loro opere.
Noi stiamo raccontando la storia attraverso sei tavole: ecco la seconda!
Chi si fosse perso la prima, può vederla qui sotto:
https://www.dianoratinti.it/la-rivoluzione-dei-garofani-graphic-novel/
Autore della sceneggiatura Nicola Brizio
Nicola Brizio nasce in provincia di Cuneo nel febbraio del 1993. Dopo un paio d’anni vissuti girovagando tra l’Italia e la Germania fa ritorno a Bra dove scrive le sceneggiature dei cortometraggi “Moonlight Hotel” e “Night at 12042”. Cura, sul settimanale Il Braidese, le recensioni letterarie e realizza insieme all’illustratore Zep Yokurama e a Fausto Bailo il progetto “Cambi di direzione”.
Descrizione seconda tavola
Entro alla radio facendo attenzione a non sbattere la porta d’ingresso. Un’atmosfera quasi irreale sembra avvolgere ogni cosa ma probabilmente si tratta soltanto di una mia impressione. Il resto del mondo è intento a dormire, a piangere o a pensare ai cavoli propri ed è giusto che sia così, il resto del mondo assiste ai fatti straordinari come assiste alle partite di calcio o alle domeniche di pioggia e probabilmente sarà così finchè continuerà ad esistere la razza umana.
Il portiere è seduto su di una vecchia sedia scricchiolante nell’atrio principale, si dondola sulle gambe posteriori ed ha i piedi appoggiati sulla scrivania tarlata in legno massiccio. Si chiama Martìn ed è un brav’uomo, di quelli che non vogliono mai avere problemi, lo saluto con un cenno del capo e lui risponde con il grugnito infastidito di chi stava cercando di dormire senza nemmeno togliere le mani incrociate dalla pancia prominente coperta a stento da una camicia a quadri.
Chissà che cosa pensa il vecchio Martìn di tutto questo. La verità è che probabilmente non gli importa nulla. Non gli importa nulla di Lisbona, della propaganda, dell’occidente intero. Nella sua mente non c’è posto per la politica interna, per la linea autoritaria sposata da António Salazar né per i militari dell’ala progressista ed in cuor mio non posso biasimarlo. Il vecchio Martìn è soltanto il portiere della radio, un uomo che ha deciso di vivere vestendo i panni dello spettatore disinteressato, un individuo che ha tutte le intenzioni di vivere e di lasciar vivere consentendo ai giorni di trascorrere veloci scivolando come gocce di pioggia sulla sua pelle bruciata dal sole.
Accendo un’altra sigaretta , spengo il fiammifero soffiando e lo infilo nella tasca posteriore dei pantaloni, mi prometto che per oggi è l’ultima ma devo confessare a me stesso che non sono mai stato un granché con le promesse.
Butto l’occhio sul grande orologio alla parete, mancano soltanto quindici minuti all’ora X e comincia a farsi largo in me l’idea che saranno i quindici minuti più lunghi della mia vita. Percorro il corridoio fino alla prima rampa di scale ed entro nella stanza alla mia destra, quella accanto allo sgabuzzino.
Carlos ha le cuffie in testa e sta parlando al microfono, fuma anche lui. Mi strizza l’occhio come si fa con i vecchi amici, ha l’aria rilassata di chi ha appena trascorso una piacevole giornata e si appresta a trascorrerne una ancora migliore. Lo invidio come non ho mai invidiato nessuno.
Per maggiori informazioni sull’autore: Niccolò Tonelli cliccare qui
Anno 2014
La prossima settimana pubblicheremo la terza tavola