“Le amazzoni” edito Rizzoli: parla l’autrice
Con piacere, e grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn), abbiamo intervistato Manuela Piemonte. E’ autrice di Le amazzoni uscito in libreria da poche settimane edito in Italia da Rizzoli e in Olanda da Ambo Anthos, in traduzione anche in Francia e Portogallo.
Laureata in Lingue e letterature Ispano-americane e diplomata in Sceneggiatura, lavora come insegnante, sceneggiatrice e redattrice, e vive a Milano, dove è nata nel 1978. Nel 2016 è stata tra i vincitori di PopDrama e finalista al Premio Solinas. Ha sviluppato progetti di serie tv in italiano e in inglese per importanti case di produzione. Ha ricevuto per due volte una menzione speciale al premio Europa di Pisa per autrici di storie noir, e nel 2013 ha vinto il premio Subway Letteratura.
Manuela, quando è nata in lei la passione per la letteratura?
“Quella per la lettura è una passione che ho avuto fin da piccola, soprattutto grazie a una biblioteca civica della mia zona che era ben fornita di libri per ragazzi, e ai parenti che mi regalavano spesso libri da leggere. Anche alle scuole medie c’era una ricca biblioteca e la possibilità di attingere a tanti libri. Così, ancora oggi, esploro la letteratura come si esplora un territorio sconosciuto. Mi piace scoprire nuovi testi, lasciandomi ispirare dalla copertina o dal titolo e senza prediligere un genere, anche se ovviamente, crescendo, i miei gusti sono cambiati”.
Quali sono stati i suoi libri di formazione?
“Un libro che mi ha appassionata molto e avevamo letto a scuola: L’impermeabile giallo di Rossana Guarnieri. Da lì è nata la passione per il giallo, ma vagando tra gli scaffali mi piaceva scoprire anche altri testi. Fondamentale è stata la collana Gaia di Mondadori, rivolta proprio a ragazzine, tra cui sicuramente due titoli mi hanno influenzata in particolare: Speciale Violante di Bianca Pitzorno e Professione? Spia! di Louise Fitzhugh”.
Come è avvenuto il suo incontro con la casa editrice Rizzoli?
“L’incontro è avvenuto grazie alla mia agente letteraria, Laura Ceccacci: è lei che si è occupata di proporre il mio romanzo agli editori”.
Qual è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere Le amazzoni?
“L’esser capitata per caso sulla costa di Marina di Massa, dove ci sono molti edifici che erano colonie estive sotto il fascismo. Da lì mi è rimasta l’idea di fare ricerche sull’argomento. Ho così scoperto la vera storia dei figli degli italiani che vivevano in Libia e furono portati in Italia per una vacanza di un’estate, ma restarono lontani dalle loro famiglie per anni perché l’Italia entrò in guerra. Sono appassionata di Storia contemporanea e non avevo mai sentito parlare di questa vicenda che, viaggiando con la fantasia, è poi diventata un romanzo”.
Consiglierebbe questo libro alle giovani generazioni?
“Ho fatto alcuni incontri con le scuola. Molti insegnanti hanno usato il libro in classe collegandolo ad argomenti di Italiano, Storia ed Educazione civica. Per i lettori più giovani è incredibile scoprire attraverso un romanzo un pezzo del nostro passato. Ho scoperto però che, quando lo leggono, per loro il libro ha un livello di lettura del tutto diverso dal pubblico più adulto.
Si calano nei panni delle tre protagoniste, Sara, Angela e Margherita, che all’inizio del romanzo hanno nove, sette e cinque anni, e restano molto colpiti da tutto ciò che ho scritto. Soprattutto su quanta forza, determinazione e tanta immaginazione, venga richiesta a noi stessi per rimanere ciò che siamo veramente, senza lasciarci condizionare. Quindi sicuramente sì, per tutti questi motivi consiglierei Le amazzoni alle giovani generazioni”.
Progetti per futuro…
“Al momento sto scrivendo una raccolta di racconti, un’idea che avevo da un po’ e a cui sonoriuscita finalmente a dedicarmi con attenzione. La vedo come un ritorno alle origini visto che prima di scrivere Le amazzoni per anni ho scritto soprattutto racconti”.