L’esordiente: Alberto Vailati “La libertà della vertigine”
(Echos Edizioni, pagg. 118, euro 10,00)
“Si era fatta l’idea di un uomo solo, porco bastardo violento e, adesso, quelle esigue sicurezze raggiunte erano svanite d’un colpo…”
Alberto Vailati mi ha scritto tramite il Blog e spedito il suo romanzo d’esordio “La libertà della vertigine” con questa breve descrizione di se stesso:
Trentanove anni (anzi dal 29 aprile, quaranta … ), sposato, un figlio di 9. Laureato in Lettere e Filosofia, lavoro nell’azienda di famiglia.
Scrivo da sempre, ma da un paio di anni a questa parte con maggior diletto e convinzione. Amo leggere, di tutto, dagli e-book di esordienti ai classici intramontabili (ho appena terminato “Il grande Gatsby”, scrittura fenomenale): Mazzantini, Jean Giono (“Risveglio” è un pezzo di storia a mio parere) e Nothomb i miei preferiti.
“La libertà della vertigine” è il mio primo romanzo breve, mentre sono al lavoro per ultimarne un altro cercando, come sempre, di unire una storia a tratti divertente con una ricerca di introspezione e critica dell’ambiente circostante.
DI COSA PARLA
Un uomo e una donna, ognuno con il peso del proprio passato ed un percorso difficile da affrontare.
…Agnese aveva vissuto, per animo e certezze, nella bontà e solamente dopo essere stata ferita si era lasciata convincere ad offendere. E per questo si sentiva giustificata, non agli occhi di Dio e della legge umana, quanto a se stessa…
E intorno la vita che scorre, corre, si ferma per poi riprendere a camminare.
…Raul era pronto a farsi schiaffeggiare o baciare dalla vita, a scovare una velocità e una dimensione non conosciute, per darsi un’altra possibilità, ripartendo dalla miscellanea di cocci e accadimenti dell’ultimo periodo…
COSA NE PENSO
“La libertà della vertigine” è un romanzo ben scritto; si legge velocemente ma rimane in testa per un bel po’…
Delicato anche nella scrittura che è diretta e senza inutili orpelli letterari, ha un retrogusto lievemente amaro che ben si amalgama con alcuni passi introspettivi.
Il male procurato da alcuni avvenimenti infatti è addolcito proprio dalla finezza con cui vengono descritte impressioni, sensazioni e stati d’animo. Insomma, una scrittura “maschile” ma non irruenta, smussata.
E’ evidente l’intenzione dell’autore di non offrire una storia fine a se stessa ma di andare oltre, tratteggiando la psicologia dei personaggi che emergono nella loro nudità interiore.
Non è facile trovare il coraggio e la forza di guardarsi dentro senza paura, con rispetto, dignità e pazienza. Ecco, “La libertà della vertigine” è un romanzo che sembra suggerire proprio questo.
Alberto Vailati ha azzeccato anche la suddivisione dei capitoli che, con il loro titolo, predispongono già il lettore allo stato d’animo adatto alla loro lettura.
Insomma, per essere un’opera prima, è ben scritta e articolata ed il plot, semplice ma coinvolgente, fa scivolare il lettore direttamente al centro della vicenda fin dalle prime pagine.