“Me lo racconti stasera” esordio di Antonella Marsiglio
Me lo racconti stasera
di Antonella Marsiglio
(Rosabianca edizioni)
Chi è Antonella Marsiglio
Nata a Milano il 21 dicembre 1973, ha frequentato il liceo scientifico non tanto per amore delle materie scientifiche, ma per l’indole adolescenziale che le imponeva rigorosamente di andare contro tutti quelli che le consigliavano il classico, convinta di capirne di più di matematica rispetto al latino … per poi scoprire che avrebbe dovuto studiarlo anche allo scientifico.
Fin da quando ha imparato a leggere, ha sempre preferito un buon libro alla compagnia di chiunque, guadagnandosi ben presto l’etichetta di asociale, che ancora oggi porta con orgoglio.
Per “salvarla” da un ineluttabile destino, i suoi genitori hanno deciso di farle frequentare un corso di teatro, e si è così tanto appassionata che ancora oggi, dopo 40 anni, questa passione scandisce le sue giornate. Dirige, per un’associazione del territorio, corsi di teatro per adulti.
Sicuramente non è più timida, ma convinta che i libri siano i migliori amici dell’uomo.
Ha scritto molti racconti, inclusi in diverse antologie di Montegrappa Edizioni, Fusibilia e Io sempre donna (associazione contro il tumore al seno).
Scrive per il blog del sito Enfleurance (dell’associazione socio-culturale I Cunta Su).
Recentemente ha aperto un suo Blog un diario dove racconta tutte le esperienze collegate al suo romanzo Me lo racconti stasera.
Di cosa parla
Emma è un’inviata di cronaca nera, per una testata giornalistica di Milano, che ha come unico obiettivo quello di inseguire solo ed esclusivamente la verità, per dare voce alle vittime delle sue inchieste.
A cercare di contenere le sue paranoie, oltre al fedele amico e capo, ci sono le amiche di sempre, Sara e Barbara, che la sostengono incondizionatamente non senza un pizzico di ironia.
I problemi economici del giornale per cui Emma lavora sembrano pian piano rientrare con l’arrivo del nuovo caporedattore, Simone, un uomo all’apparenza freddo e distaccato a cui non piace parlare del suo passato.
Il rapporto che si instaura tra i due, tra momenti di avvicinamento e altri di scontro, caratterizza l’intera storia, costringendo entrambi a fare i conti con se stessi e le loro emozioni.
Tutto assume nuove sfumature di colore, quando Emma incontra per caso Marco, che arriva direttamente dal passato di Simone, stravolgendo senza saperlo molte vite.
Recensione ( a cura di Daisy Raisi *)
Inizierò con dire che si tratta di un romanzo corposo, di oltre 500 pagine, che ha dalla sua uno stile fresco e giovanile.
Le vicende narrate, che si svolgono prevalentemente all’interno di una redazione giornalistica, per la precisione quella di Milano Cronaca News, nel capoluogo lombardo, ruotano intorno ai dissapori fra il caporedattore Simone Marini, algido e tutt’altro che socievole, e Emma Neri, brillante giornalista di cronaca nera, che danno vita a dei gustosi siparietti fra le pareti della redazione.
Si tratta essenzialmente di una storia d’amore fatta di fraintendimenti dovuti alle insicurezze di lei, reduce da un divorzio e alle paure di lui, che si è lasciato con la quasi moglie a un passo dall’altare. Come da cliché, la fidanzata, l’ha tradito con il suo migliore amico. Insomma entrambi sono messi maluccio a livello emotivo e, nonostante le apparenti, abissali differenze, hanno molto in comune. Provengono da vissuti familiari e affettivi complicati.
Tanto Emma è emotiva, disordinata, esuberante quanto Simone è imperturbabile, preciso, riservato. Insomma il giorno e la notte…
Il mio sostegno va tutto a Emma, che con la sua imperfezione, non può che risultare umana, pertanto simpatica, insomma una di noi, anche se a volte i suoi eccessi di emotività risultano esagerati e perfino un po’ irritanti, almeno dal mio punto di vista, soprattutto quando scadono nell’auto sabotaggio.
Intorno ai protagonisti gravita un microcosmo ben caratterizzato: il direttore del giornale, le due amiche di Emma, Marco, il provvidenziale finanziatore di Milano Cronaca News, quotidiano che non versa in buone acque, e poi a un certo punto, a tingere la trama di giallo, intervengono anche due omicidi, sui quali la protagonista, da redattrice di nera, dovrà indagare.
Il romanzo è molto ben scritto, privo di refusi ed errori grammaticali. L’autrice si sofferma a lungo sulla descrizione dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni di Emma che è anche voce narrante di questa storia.
Una lettura, questa, che piacerà molto a chi ama la “prosa visiva”. L’autrice infatti descrive ambienti e azioni dei personaggi, con dovizia di particolari, come se scorressero su uno schermo. Quando le descrizioni prevalgono sulla trama, il ritmo narrativo inevitabilmente rallenta. Il focus insiste sulle emozioni; mimica, intonazioni di voce, prossemica diventano preponderanti.
Un romanzo che vi invito a leggere. Oltre a farvi riflettere sull’importanza di valori come l’amicizia, l’amore e i legami familiari, grazie al senso dell’umorismo e al candore dei suoi personaggi, in questi tempi bui, vi riconcilierà con la vita e con il mondo.
* Daisy Raisi, scrittrice e editor