‘Nocturlabium, viaggio fra le grandi idee della fisica e della matematica’

‘Nocturlabium, viaggio fra le grandi idee della fisica e della matematica’


Luca Bergesio, in arte Luke, è un illustratore e fumettista italiano noto per la sua versatilità artistica nella realizzazione di progetti editoriali, copertine per eventi e manifestazioni, oltre a testimonial pubblicitari. Ad oggi collabora con Feltrinelli Editore per la realizzazione di fumetti e libri illustrati.

 

Il 28 marzo 2023 è uscito per Gribaudo Editore Nocturlabium, viaggio fra le grandi idee della fisica e della matematica’, un libro illustrato di divulgazione scientifica dalla struttura unica nel suo genere.


Luke ci parli di lei e del suo legame con l’illustrazione e il fumetto…

Vivo e lavoro alle porte delle Langhe, dove ho uno Studio e dal quale collaboro alla realizzazione di progetti editoriali e di comunicazione.

L’arte figurativa è un’occupazione dinamica che offre significative possibilità di crescita personale, come imparare ad operare scelte in autonomia, rispettare le scadenze, affinare le tecniche e il pensiero critico. Ogni argomento riguardante questa materia è sorprendentemente profondo ed articolato. Il risultato di centinaia di migliaia di contributi di grandi artisti contenuti in testi, saggi, e nelle stesse opere ovviamente; come l’effetto psicologico che si cela dietro alle forme nella fase di creazione dei personaggi, per citarne uno.

I personaggi rotondi generano da sempre complicità, fiducia e protezione nel lettore, mentre quelli spigolosi trasmettono conflitto e malvagità. Sapendo questo, attraverso gli archetipi e giocando sui pregiudizi del pubblico, a metà della storia potremmo invertire i ruoli caratteriali per produrre colpi di scena inaspettati, e divertire. É una semplificazione, certo, ma le possibilità sono tante e il terreno della narrazione diventa ogni giorno più grande e fertile. Una variabile molto importante quando si ha a che fare con i fumetti riguarda lo stile artistico. Scegliere uno stile è un po’ come parlare una lingua. Ognuno con la sua specifica grammatica e lessico, per così dire. Si può parlare il Marvel, il DC, il Disney, e via dicendo, poiché a distinguerli non sono tanto i contenuti o il genere che li rappresenta, quanto l’insieme dei segni presenti nel disegno a farne un elemento di classificazione. Personalmente ho sempre messo la versatilità stilistica al primo posto, proprio per avere l’occasione di studiare da vicino i meccanismi delle differenti narrazioni”.

Quali studi sono necessari per diventare illustratore?

Scuole, Maestri, libri di testo, l’elenco è vario almeno quanto le storie di carriera lavorativa che ho sentito raccontare dai colleghi. Potremmo infatti dire che sono tutte condizioni necessarie ma non sempre sufficienti. Tuttavia non amo fare il latore di disillusione, e ancor meno ripetere cose che non ho mai capito come per ottenere risultati bisogna rimboccarsi le maniche. Preferisco invece focalizzare l’attenzione su quelle competenze che di certo possono rendere questo desiderio un po’ più reale. Raccontare per immagini richiede innanzitutto uno spiccato spirito d’osservazione, abnegazione professionale, e non ultimo, una considerevole tempra psicologica capace di resistere alle forme che può assumere la solitudine. È davvero subdola quella, chissà mai perché cerca sempre di destabilizzarti e confonderti.

 

Inoltre, disegnare come professionista o come semplice appassionato che sia, significa comunque dover ricorrere a due delle caratteristiche che ci contraddistingue come specie: l’immaginazione e la consapevolezza. Per tale motivo se si vuole davvero comprendere l’arte figurativa, scoprirne il funzionamento è un passo quantomeno obbligato. Conoscere la sua storia, le regole, i limiti (quelli superati e quelli ancora da superare), le convenzioni e via dicendo, è un percorso lungo ed appassionante. Apprendere il così detto know-how non è affatto una prosaica questione di etichetta, quanto una tangibile necessità. Per fare un esempio, solo di recente ho collaborato con una persona che non accettava molti dei passaggi elementari del processo lavorativo, come ad esempio la definizione del target. A farla breve, lo considerava discriminatorio. Ora, sebbene la sua ignoranza in materia per lui non rappresentasse un problema poiché la sua occupazione nella vita era tutt’altra, nondimeno ha reso la collaborazione complicata per il team, rallentando di mesi l’intero processo lavorativo.

 

Per ragioni come questa diventa importante studiare, perché se si vuole avere voce in capitolo nella realizzazione di un progetto editoriale, bisogna conoscere e rispettare delle regole. Sebbene sia giusto ricordarlo, non sempre si tratta di regole assolute. Possono variare a seconda del contesto in cui vengono utilizzate e sono state definite da chi prima di noi ha riscontrato gli stessi ostacoli. Punti di riferimento che non limitano ma aiutano a svolgere il nostro compito, migliorando la comunicazione ed evitando di riversare quanto ottenuto nell’insipido acquitrino del naïf. E’ fondamentale distinguere ciò che è oggettivo da ciò che è soggettivo; poiché niente come l’estro – che per sua natura è denso di contenuti mutevoli ed approssimativi – sente il bisogno di essere trattato in maniera consapevole”.

Luke

Come è nata la sua collaborazione con Gribaudo Editore?

Come editore di libri illustrati, Gribaudo è tra le realtà più affermate e rigogliose sul mercato, per questo li ho contattati. Oltre a valutare il fine, una prerogativa di un buon editor è capire il potenziale di un investimento, e in tal senso ho avuto il privilegio di incontrare persone che si sono dimostrate davvero all’altezza delle aspettative del nome che rappresentano. Lavorare con loro è stato un grande piacere”.

Quando ha avuto inizio il progetto NOCTURLABIUM?

A fine inverno 2021 sono stato contattato da INFN per realizzare un progetto di divulgazione scientifica. All’epoca gli elementi definiti sul da farsi erano ben pochi, ma dopo un tavolo di confronto abbiamo optato per la realizzazione di un libro illustrato. Da lì ha cominciato a prendere forma, il contenuto scientifico e il testo sono stati nelle mani sapienti di Lucrezia, e Francisco, mentre io mi sono occupato della struttura del libro e dell’aspetto narrativo, oltre che delle illustrazioni, per questo sono anche uno degli autori. Curando la forma creativa avanzai molte proposte: il titolo Nocturlabium, le citazioni cinematografiche modificate presenti in ogni paragrafo, gli assunti, la caratterizzazione dark dei personaggi, la sceneggiatura. Insomma, tutte quelle scelte narrative che in un modo o nell’altro potessero tenere alla larga l’incombente spettro della didattica da quello che sarebbe dovuto essere un libro di divulgazione scientifica popolare dai contenuti di rilievo”.

Il celebre fisico UGO AMALDI e il Maestro di fumetti VITTORIO GIARDINO, due nomi davvero autorevoli…

Per la prefazione ho proposto il Maestro di fumetti Vittorio Giardino, artista internazionale oltre che persona di grande cultura, e che di certo non necessita di una mia presentazione. Gli ho telefonato parlandogli del progetto, e dopo aver letto quanto avevamo prodotto, è stato felice di contribuire. Tuttavia il Maestro mi suggerì di dare voce anche all’ambito scientifico, poiché l’aspetto artistico non poteva da solo definire l’opera che avevamo tra le mani, e aveva ragione, per cui si pensò a nomi di rilievo per una seconda prefazione. Certo, allora non potevamo sperare che a raccogliere il testimone potesse essere il celebre fisico Ugo Amaldi, in tal senso devo ringraziare mio fratello Daniele, ingegnere fisico che ha lavorato con il professore al CERN di Ginevra per diversi anni, e che ci ha messi in contatto”.

Una sua giornata/tipo lavorativa?

Ecco, una cosa molto importante in questa professione è l’autodisciplina. Generalmente la mia giornata si divide in due fasi: quella in cui faccio mente locale, organizzo il da farsi, pianifico gli obbiettivi, e quella in cui mando tutto a rotoli trasformando le convenzionali 8 ore lavorative in 12 ~ 14 ore. D’accordo, talvolta può non dimostrarsi del tutto piacevole, lo ammetto, però può capitare che mentre sei all’opera, tra le tante voci che nella testa ti dicono cosa fare e come farlo, ce ne sia una più piccola che bisbiglia qualcosa, un suggerimento magari – gli artigiani sanno bene di cosa sto parlando (e temo anche i piromani) -. Ebbene quel tarlo non può essere ignorato, non si può mollare tutto e andarsene solo perché è arrivato l’orario di chiusura, devi sperimentare, devi capire, perché quando si tratta del tuo lavoro, cose come la stanchezza e il tempo perdono tutto il loro significato. Parlando delle opere da realizzare invece, la giornata può essere decisamente variegata. Se mi verrà commissionata una copertina, per esempio, sarò alle prese con composizioni, studi anatomici, tavole cromatiche, ecc; se dovrò scrivere una sceneggiatura prima occorrerà spendere del tempo a leggere materiale per documentarsi, se invece mi verrà consegnata una sceneggiatura da disegnare, inchiostrare o colorare, o tutte e tre le cose, allora, beh, sarà bene che inizi col mettere su un buona vasca di caffè”.

In questi giorni si sta svolgendo IL SALONE DEL LIBROdi Torino. Lei sarà presente?

È probabile. Sono ben felice di lasciare queste decisioni alla redazione di Gribaudo-Feltrinelli. Non che non sia entusiasta all’idea, anzi, conosco molto bene la Fiera di Torino e la reputo tra le più belle del settore, ma come libero professionista la scelta di prendersi qualche giorno di ferie non riscontra particolare indulgenza da parte delle scadenze, che ahimè, restano inesorabili”.

Quanto tempo passa nel suo studio?

Molto. Eppure penso di poter dire con una certa sicurezza di viaggiare molto più di altri per lavoro. Sfido io a trovare qualcuno che abbia studiato da vicino cosa proponeva la moda di Edimburgo per l’uomo degli anni ’60 dell’ottocento nello stesso giorno in cui si sia trovato a doversi districare dai cavi della sezione di un acceleratore di particelle. A Gennaio sono stato invitato in Cile insieme a Lucrezia dalle università del luogo, lei per il suo lavoro di Ricerca nel campo della Supergravità, ed io per tenere un talk sulla divulgazione scientifica ‘The Invisible Threads of Narration’.

 

Che dire, non so ancora bene come, ma sono riusciti a portarmi là. Non è stato proprio un viaggio di lavoro, né una vacanza. Tra tutto abbiamo percorso più di trentacinquemila kilometri, gli impegni e le tensioni non sono mancati, eppure le uniche cose che mi vengono in mente quando ci ripenso sono piccoli momenti: uno scambio di sguardi mentre una tarantola ci attraversa la strada al parco Ecuador di Concepción, o un altro mentre tengo tra le braccia una tartaruga marina nelle acque di Hanga Roa. Restare distesi a parlare su di un prato tra i Moai nel mezzo dell’Oceano Pacifico, fino ad addormentarci sotto più stelle di quanto ritenessi possibile osservare dalla Terra…. Talvolta siamo chiamati a vivere realtà tanto inverosimili e intense che sul momento non riusciamo a coglierle fino in fondo. Io stesso, mio malgrado, sto finendo di elaborarle soltanto ora”.

Questo libro può avvicinare le giovani generazioni alla fisica e alla matematica?

Il Nocturlabium nasce con l’intento di rivolgersi ai giovani adulti, quindi sì, è un bel prodotto, unico nel suo genere a dire il vero. Ciò che non è – né ha la pretesa di essere – è la classica divulgazione a cui siamo abituati. Si tratta infatti di una full immersion su argomenti mirati e ‘di una certa profondità‘ aggiungerei, spesso raggiungibile da chi è già in possesso di un bagaglio culturale assodato. Comunque se riesco a leggerlo io avete ben poche scuse”.

Progetti futuri?

Diversi! Alcuni in corso d’opera, altri che presto lo saranno, sia nel campo della no-fiction che della fiction. Salvo tragici imprevisti si vedranno i risvolti nei prossimi mesi, fino ad allora occhio alla matita e ricordate: Chiunque siate e qualunque tiro mancino la vita abbia in serbo per voi, questa è la condizione umana, ci siamo dentro tutti! Be on the same page”.

Oltre che su Facebook e Istagram potete trovare notizie su di lui visitando il sito:


Intervista a cura di Fausto Bailo, operatore culturale, e della Premiata Libreria Marconi di Bra (CN)


 

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