Oriente e occidente visti con gli occhi di un bambino
Un anno con i francesi
di Fouad Laroui
(Del Vecchio Editore, anno 2015, euro 16, pagg.320)
Mi ha incuriosito sia l’autore che questa storia largamente autobiografica e più che mai attuale, visto il momento storico che stiamo vivendo…
CHI E’ FOUAD LAROUI
Classe 1958, l’autore (nella foto a sinistra) nasce a Oujda da una famiglia originaria di El Jadida. Dopo un’esperienza lavorativa in una fabbrica di fosfati a Khouribga, in Marocco, ha vissuto nel Regno Unito e attualmente risiede ad Amsterdam dove all’università è docente di scienze ambientali dopo aver insegnato econometria.
Dopo gli studi secondari al Lycée Lyautey di Casablanca, è ammesso alla École Nationale des Ponts et Chaussées, la scuola urbanistica nazionale francese, dove si laurea in ingegneria.
Oltre che scrittore è cronista del settimanale «Jeune Afrique», della rivista «Économia» e della radio marocchina Médi 1.
Con i suoi romanzi ha vinto numerosi ed importanti Premi.
DI COSA PARLA UN ANNO CON I FRANCESI
Nell’autunno del 1969 un bambino di 10 anni, Mehdi Khatib, si presenta al Lycèe Lyautey di Casalblanca in Marocco.
Proviene dal Medio Atlante e si appresa a frequentare la prima media nella scuola francese come studente convittore in seguito ad una borsa di studio.
L’impatto con il collegio è sconvolgente per il piccolo che, pur spaesato, non dimentica comunque le parole di commiato della sua mamma che, abbracciandolo, gli aveva fatto promettere che sarebbe stato il primo della classe.
Il bambino, sensibile e molto intelligente, capirà da subito che la conoscenza della lingua francese sarà il lasciapassare per comprendere questo nuovo mondo.
COSA NE PENSO
In Un anno con i francesi l’autore ha messo a confronto due mondi e popoli completamente diversi. E’ proprio questo, insieme al problema dell’integrazione, che rende la storia interessante e, come anticipato in premessa, attuale.
Si parla di francesi e marocchini ma, in realtà gli stati d’animo, le sensazioni e le reazioni appartengono a tutti gli uomini, sono universali.
In questo momento storico in cui i grandi problemi dell’umanità sono perlopiù legati a scontri culturali e religiosi, è interessante vedere com’era il rapporto tra oriente ed occidente in un Paese che, a quei tempi, era da poco uscito dal colonialismo francese.
Scritta con vivacità, ritmo e colore, ed anche con un certo humour caustico, è sicuramente una lettura che consiglio