Il brunconiglio e il cignobianco. La maestra di spada e stregoneria
Per la rubrica Parlano i lettori pubblichiamo la segnalazione che ci è arrivata a proposito del fantasy Il brunconiglio e il cignobianco. La maestra di spada e stregoneria di Mattia Stephan Calabrese.
Titolo: Il brunconiglio e il cignobianco. La maestra di spada e stregoneria
Autore: Mattia Stephan Calabrese
Casa Editrice: Santelli Editore
Data di pubblicazione: 23 settembre 2019
Genere: Fantasy, Sword and Sorcery
Prezzo: € 11,90
Di cosa parla:
Siamo nel V secolo d.C., in una linea temprale alternativa in cui l’impero romano conosce sia la magia sia la tecnologia moderna ed è in questo impero che vive Marfisa.
Marfisa è una giovane donna, è una potente guerriera e soprattutto è una filosofa in un mondo dove il potere magico è strettamente connesso alla quantità di cultura che si possiede.
Essere invincibili nel combattimento non significa essere infrangibili e dopo la morte dell’allievo Marfisa cade in uno stato di apatia che solo l’affetto dei famigliari riesce a scuotere. Suo fratello Rodegario le offre un posto nella città di Sicca Veneria in Africa nella speranza che cambiare un po’ d’aria possa aiutarla a riprendersi dal trauma.
La città tuttavia è divisa tra pagani e cristiani le cui relazioni sono piuttosto tese e in cui il furto di un libro magico rischia di cambiare gli equilibri in un modo imprevedibile, ma è sempre in questa città che Marfisa incontra Esara, una giovane donna che vuole imparare la magia. Lentamente, lentamente Marfisa riscopre il piacere di insegnare ed aprirsi in una città che ha disperatamente bisogno della sua spada e della sua magia.
Recensione:
Il brunconiglio e il cignobianco è un libro che si affaccia al fantasy in una maniera piuttosto insolita. Non dal punto di vista dell’allievo prescelto che deve seguire un mentore, ma da seguendo il mentore, palesemente più qualificato per esperienza ad affrontare minacce oscure. Seguire un eroe esperto nella scherma e in possesso di potenti incantesimi può sembrare un racconto noioso, se non si tiene conto che anche queste persone hanno fragilità umane che producono dubbi e incertezze che possono bloccare anche nei momenti più cruciali.
Anche l’ambientazione, l’impero romano del V secolo, esplora un periodo non molto conosciuto dell’umanità. Immomenti comici proprio in virtù dell’umanità dei personaggi, che soffrono, ma che allo stesso momento sanno
apprezzare i momenti dolci che la vita offre o crearli quando l’occasione li offre. Soprattutto Marfisa, quando non è cupa per il suo passato sa ridere, divertendosi a stuzzicare gli altri con battutine argute.
Non mancano le scene d’azione, vividamente descritte, che mostrano l’inarrestabile potenza della protagonista contrastano con la sua impotenza nell’affrontare da sola i suoi demoni interiori. In ultimo non bisogna dimenticare che Marfisa è prima di tutto una filosofa e questo si sente sia nelle scene in cui insegna alla sua nuova allieva, sia nel modo in cui Marfisa decide di chiudere la questione con uno dei suoi nemici nel capitolo finale.
Non è che a Il brunconiglio e il cignobianco manchi nulla, ma offre molto che di solito non si trova, come una ricetta nuova al proprio ristorante preferito. Per chi ama scene d’azione, esplorare un ambientazione storico poco utilizzata, così come la filosofia romana, oppure osservare un approccio alternativo al genere è una lettura che consiglio di provare. (Un lettore)