Pasquale Guerra in “Giunse veloce l’alba. La storia di Adriana”
Cercate un bel libro da leggere sotto l’ombrellone? Questa settimana la brava scrittrice tosco/siciliana Lella Sansone, ha letto e recensito per “Letteratura e dintorni” un romanzo dalle mille sfumature che sicuramente non lascerà indifferenti. Sentiamo cosa ci dice…
“GIUNSE VELOCE L’ALBA. La storia di Adriana” di Pasquale Guerra.
(Robin Edizioni)
DI COSA PARLA
Adriana, la protagonista di “Giunse veloce l’alba” è una donna che, sopraffatta da mille dubbi e mille incertezze, affronta la vita e i problemi scegliendo soluzioni di comodo, quelle che meno la coinvolgono dal punto di vista emotivo. Un matrimonio fallito alle spalle e un marito da cui non riesce a liberarsi completamente neppure dopo la separazione, incideranno in maniera determinante sulle sue scelte e le impediranno di realizzare i suoi sogni. Per la remissività e la paura di donarsi senza riserve, Adriana si consuma finendo con l’allontanare da sé l’amore e l’amicizia. Caduta nel baratro della depressione, riuscirà a risollevarsi solo quando si lascerà andare alle emozioni e ai sentimenti, mettendo da parte la ragione ed affidandosi completamente all’amore in quella splendida cornice che è Ventotene, isola minore del Tirreno, ove è ambientata una parte del romanzo.
COSA NE PENSA
Come Adriana, donna del nostro tempo, racconta la sua vita, anche ognuno di noi di fronte al proprio passato si ritrova a fare i conti con tutta una serie di opportunità mancate, scelte infelici, problematiche mal affrontate, in parte dovute alla mancanza di esperienza e in parte alla casualità.
Molte persone pensano che se si potesse tornare indietro nel tempo non si commetterebbero più gli stessi errori. Di fatto, però, non è concesso ad alcun uomo di vivere due volte la propria vita. “ E allora?” verrebbe da chiedersi. Allora leggere questa storia può aiutarci ad entrare nel complesso mondo femminile, dove tutto non sempre è chiaro e netto, per comprendere quanto sia importante, per la crescita individuale, incontrare le persone giuste al momento giusto. Ma a questo bisogna aggiungere,anche, una buona dose di determinazione e di coraggio che sono necessari per operare quelle scelte, a volte drastiche, delle quali non ci si dovrebbe mai pentire, senza trascurare l’importanza di dare ascolto ai sentimenti che muovono le fila del nostro mondo interiore e che ci consentono di godere in pieno delle opportunità che ci offre la vita.
Una degli aspetti salienti dell’opera che non sfugge all’occhio critico del lettore, è la capacità dello scrittore Pasquale Guerra di esprimersi al femminile, riuscendo con precisione a descrivere quel complesso universo di cui, a volte, neppure le stesse donne hanno piena consapevolezza, usando una scrittura semplice, ma scorrevole nello stesso tempo. Quello che mi ha colpito, inoltre, è la capacità di sintesi dell’autore che è riuscito a scrivere una storia così ricca di fatti ed eventi significativi in poco più di 150 pagine.
La strutturazione del testo, ad anello, inizia con un episodio che in realtà appartiene alla parte finale del romanzo, ma di fatto i capitoli non si susseguono secondo un ordine rigorosamente cronologico. Attraverso la narrazione della protagonista, che si racconta in prima persona, il lettore ha la possibilità di riflettere su alcuni momenti significativi della recente storia italiana. Tra questi, ad esempio, c’è un interessante spaccato degli anni settanta, con il rapimento dell’onorevole Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, nota organizzazione terroristica che ha praticato la lotta armata in quelli che furono definiti “gli anni di piombo”.