“Putin l’Angelo di Dio” di Giovanni Boschetti
Putin l’Angelo di Dio
di Giovanni Boschetti
(Edizioni Brè)
Chi è Giovanni Boschetti
Nasce a Montichiari, in provincia di Brescia, nel primo dopoguerra, durante la rinascita economica.
Da sempre appassionato di oggetti antichi, ha avuto la fortuna di incontrare, ancor giovane, l’Arte delle Antiche Icone Russe, diventandone, in seguito, un appassionato e un esperto.
È stato uno fra i primi studiosi italiani di questa importante Arte Sacra, interessandosi, parallelamente, anche all’arte delle Avanguardie Russe.
Ha scritto diversi libri su queste due forme artistiche e, con orgoglio personale, ha composto, auto pubblicandola, una storia per bambini, per far conoscere le Icone e la loro storia anche ai più piccoli: attualmente è tradotta e pubblicata in Russia.
In più, alla fine del 2021, ha dato alle stampe, con Bastogi Libri, un romanzo dal taglio autobiografico e spirituale, Le sette porte. Il sogno di un Amore, che ha ampiamente provveduto a pubblicizzare.
Ha curato decine di mostre d’arte russa in ogni parte d’Italia, collaborando, a livello internazionale, con alcuni esperti russi, sulla divulgazione di quest’arte.
Di cosa parla
I protagonisti del romanzo sono due figure angeliche: Salathiel e Kranithel. Dibattono sulla guerra in atto, risultato della globalizzazione, con le sue false libertà e le sue false conquiste, e soprattutto del tentativo dell’est di arrestare l’avanzata di questo processo, responsabile della cancellazione delle identità culturali e religiose.
L’autore, tramite i suoi Angeli, che riportano il pensiero di terzi, fra cui anche esimi artisti e uomini politici, esprime opinioni diverse e contrastanti sulla controversa figura di Putin e sottolinea come l’Ucraina sia considerata dalla Russia la sua patria spirituale, una parte inseparabile di sé.
Una disamina spietata che enuncia gli errori dell’Est e dell’Ovest, senza distinzioni e senza pregiudizi. Conoscere l’altrui è indispensabile per comprendere i motivi degli avvenimenti, il che non significa giustificarli. Una condanna a una guerra inutile, come tutti i conflitti. Ostilità che non porteranno né vincitori né vinti, ma solo vittime.
Cosa ne penso
L’autore, con l’eleganza stilistica e lessicale che contraddistingue tutta l’opera, ripercorre le tappe della vita di Putin e la sua ascesa politica. Ne evidenzia anche l’inclinazione al misticismo. Putin, che del Gran Principe della Rus’ di Kiev, che iniziò l’unificazione delle tribù slave tramite la religione, porta il nome, ha riproposto e sta riproponendo ai massimi livelli la cristianizzazione come matrice identitaria della Russia. L’idea che i russi fossero il popolo eletto destinato a combattere l’Anticristo ha forgiato una mentalità con evidenti ripercussioni politiche e ideologiche.
Sempre ai due angeli di questo racconto l’autore ricorre per ripercorrere la storia del Principe Vladimir che abbracciò il cristianesimo nella sua versione orientale, bizantina.
Nel prosieguo della narrazione, gli angeli, dialogando fra di loro, prendono in considerazione le sanzioni dei popoli dell’ovest contro la Russia e la deriva dei costumi occidentali; parlano delle crociate, delle tante guerre ipocritamente combattute nel nome della libertà, dell’inconciliabilità fra Oriente e Occidente, dell’egocentrismo occidentale.
Nel capitolo 5, la guerra in corso fra Russia e Ucraina viene mostrata in tutto il suo orrore, tramite le toccanti testimonianze immaginarie di madri, bambini, padri, soldati. L’autore si sofferma soprattutto sui bimbi sequestrati dalla malavita organizzata e sull’indifferenza del mondo occidentale.
Nel sesto e ultimo capitolo, invece, Giovanni Boschetti ci propone 3 visioni distinte dell’angelo custode
Kranithel, relative ai 3 possibili epiloghi di questa guerra:
- 1° visione: l’umanità si autodistrugge con la bomba atomica su iniziativa del capo dell’ovest;
- 2° visione: vince l’est, ma l’ovest gli impone sanzioni pesantissime. Sia l’est che l’ovest, negli anni a venire, saranno più poveri a causa delle conseguenze della guerra.
- 3° visione: a vantaggio del rifiorire della spiritualità, vince l’est che aiuta il nemico a rialzarsi dalla distruzione inviando anche aiuti umanitari. Il capo delle terre dell’est, Putin, viene insignito della massima onorificenza ecclesiale in patria dal capo della Chiesa Ortodossa, che l’ha definito l’Angelo di Dio. Putin, infatti, ha indotto molti uomini a ripensare la propria vita, soprattutto quella interiore, spirituale.Questa terza visione, come sottolinea Kranithel, può essere considerata discutibile, ma va tenuto conto che la percezione angelica è una percezione animica, molto diversa, quindi, da quella umana, e fortemente orientata verso la spiritualità.
Putin, l’Angelo di Dio si conclude con le considerazioni dell’autore sulla guerra onnipresente nella storia e su quella che probabilmente sarà la fine dell’uomo: perderà la sua spiritualità tornando così allo stadio animale.
Recensione a cura di Daisy Raisi, scrittrice e editor