Recensione “Credevo fosse un’amica invece era una stronza” – Recensioni libri

Questa è la prima recensione di questo nuovo Blog. Ho voluto iniziare con un libro particolare, uscito a primavera scorsa e che sta ottenendo un buon successo. Non è una storia d’amore, né un libro impegnato, né un noir, né un fantasy ma un manuale per sopravvivere alle stronzamiche… Ho pensato che come inizio potesse andare…che ne dite???

CREDEVO FOSSE UN’AMICA INVECE ERA UNA STRONZA”

10 modi per sopravvivere alle stronzamiche

(Laurana Editore – Euro 11,90)

Ho conosciuta Irene Vella per caso e subito mi ha incuriosito questa esuberante leonessa dalla folta chioma bionda e dalla lingua schietta e ironica. Qualche anno fa, era salita agli onori della cronaca nazionale per uno straordinario atto d’amore: aveva infatti donato al proprio marito Luigi, malato di insufficienza renale cronica, un rene per sottrarlo alla dialisi e ricondurlo alla normalità della vita. Ma non contenta, subito dopo, era riuscita anche nel primato italiano di essere la prima donna a partorire dopo un espianto d’organi! Oltre a moglie innamorata e madre presente, Irene nel frattempo era riuscita anche ad affermarsi a livello italiano come giornalista (scrive su diversi noti settimanali – Eva 3000, Vero etc – e recentemente ha affiancato in alcuni servizi Cristina Parodi in Cristina Parodi live su La7) e scrittrice, tanto che il suo ultimo romanzo “Credevo fosse un’amica invece era una stronza” sta sbancando in tutte le librerie italiane ( ed io ho recentemente avuto il piacere di presentarlo a Grosseto, presso la Libreria Mondadori).

Di cosa parla

Può essere considerato un vero e proprio manuale di sopravvivenza alle amiche-non amiche che popolano la nostra vita di donne sin dalla più tenera età.

Che ne penso

Il libro attinge dalla realtà, ma è sdrammatizzato da un linguaggio ironico e irriverente. Un modo di scrivere prettamente giornalistico. Il successo di questo manualetto, nato senza particolari ambizioni se non quello di raccontare alcune esperienze personali, e non, sul tema, deriva dalla combinazione vincente del titolo, accattivante, innovativo in questa parola composta – stronzamiche – del contenuto, ciò che tratta, e del modo con cui l’argomento viene affrontato. Chi di noi almeno una volta non ha (purtroppo) incontrato una stronzamica nella vita? Una che ci ha deluse e ferite profondamente? Ecco perché incuriosisce. Fra l’altro è uscito in libreria in concomitanza con un evento tragico di cronaca: il suicidio di una studentessa, spinto (sembra) ancora una volta dal bullismo, questa volta con sembianze femminili. Perché noi donne, dice l’autrice, mettiamo una punta di “stile” anche nelle persecuzioni. Mi spiego meglio. E’ vero che anche gli uomini aggrediscono il compagno con la calunnie, minacce e varie prese di giro ma, alla fine, l’aspetto più prettamente “fisico” viene sempre fuori, dicasi calci e percosse, mentre noi pratichiamo un bullismo molto più fine, tagliente e sottile che comunque riesce ad arrivare là dove la mera violenza non arriva, a raggiungere obiettivi che per le ragazze sono più importanti, rispetto a quanto lo sarebbero per un “lui”. Perché quindi leggere “Credevo fosse un’amica e invece era una stronza. 10 modi per sopravvivere alle stronzamiche”? Perché è allo stesso tempo uno strumento utile alla causa e un libro divertente. Insomma, niente di complicato, dice quel che deve dire, ma col sorriso sulle labbra.

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13 Comments

  1. claudia 13 June 2013
    Rispondi

    Molto bello il blog… pero’ aspetto nuovi post, e’ da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbe’, intanto mi iscrivo ai feed RSS, continuo a seguirvi!

    • admin 13 June 2013
      Rispondi

      Ciao Claudia,

      grazie per l’apprezzamento, il blog è in fase di costruzione e presto, è una promessa, inizierà ad essere aggiornato di frequente.

  2. michela 13 June 2013
    Rispondi

    Avete davvero un blog ben fatto! Sareste disponibili per uno scambio di post? intendo guest blogging… ho un blog che tratta di argomenti simili, vi ho inviato una mail per scambiarci i dati. Grazie ancora!

  3. Lina 17 June 2013
    Rispondi

    Bella recensione! Brava Dianora continua così, attendiamo nuove recensioni e commenti. Mi piace molto il nuovo blog

  4. Ale 18 June 2013
    Rispondi

    Le stronzeamiche, il neologismo giusto per definirle, ed il libro giusto per combatterle! Perchè dietro un’amica sfigata tutta pianti e delusoni, spesso si nasconde un’amica “invidiosastonza” che alla prima occasione ti pianta una grana megagalattica…

  5. Irene Vella 18 June 2013
    Rispondi

    è che le stronzamiche sono come le Barbie:
    ce n’è una per ogni tipo 🙂
    ma noi le sconfiggeremo tutte yessss

  6. Laura 18 June 2013
    Rispondi

    Stronzeamiche, le conosci, le eviti ma ce ne sono così tante che, alla fine, è impossibile schivarle, vuoi o non vuoi ti fregano con armi sempre nuove. Questo è il libro giusto però per riconoscerle e combatterle, con classe. Con così tanta classe che poi, le stesse, verranno a cercarvi… e allora sì che ci si prende, con somma goduria, la giusta rivincita! Un libro per tutte (e tutti) perché le stronzeamiche pullulano ma possono avere “vita breve”! 😉

  7. Maria Rita 19 June 2013
    Rispondi

    Le stronzamiche sono quelle che ti vogliono talmente bene da rovinarti l’esistenza: ne avevo (ho) una che mi ha chiarito le idee anche sulle stronzamiche del passato: dolce, bella, simpatica a tutti, ragazzo perfetto e ovviamente ha lasciato volentieri a me il ruolo di spalla (simpatica e dolce, l’amica…)!
    Cara Irene, hai proprio ragione, ce n’è per tutti i gusti!
    Cave amicam, è proprio il caso di dirlo!
    Ma poi mi chiedo: perché tra maschi è tutto più semplice?

  8. Hera 21 June 2013
    Rispondi

    Comprato e letto tutto d’un fiato.
    Questo libricino mi ha divertita e fatto riflettere. Soldi spesi bene.
    Esso è la Bibbia per riconoscere una stronzamica e credo che Irene abbia salvato una generazione di brave ragazze.
    Però mi è sorto un dubbio: non è che questo libro possa “cadere” in mano a qualche stronzamica e , una volta letto ,riconosca gli errori per poi imparare da questi?
    Mi spiego: se la stronzamica si riconosce in questo manualetto ,potrebbe imparare dai propri “errori” e farsi più furba e subdola nei confronti delle amiche buone e co****ne.
    Spero di no.

  9. Anonimo 22 July 2013
    Rispondi

    Allora,
    scusate se riscrivo in questo spazio ma lo devo fare perchè mi è accaduta una cosa scioccante ieri.
    Al centro commerciale mi ritrovo ,dopo anni , una mia ex compagna delle scuole superiori . Non posso fare nome e cognome perchè sono una persona corretta e civile (cosa che questa ragazza non è).
    All’inizio non l’avevo riconosciuta, ma dopo sì . Lei si era già allontanata , e speravo di non ritrovarmela avanti in qualche altro punto del centro , ma sfiga vuole che fosse lei a tornare da me .
    Sì, avete capito bene ,ha fatto retro front e con il suo solito approccio da stronza ,un approccio che a quanto pare non ha perso con gli anni ha fatto la falsa amica che voleva sapere io come stavo e cosa stavo facendo .
    Voglio precisare una cosa: dorante questo interrogatorio alla mia persona ,questa mi ha squadrata dalla testa ai piedi ,più interessata ai difetti fisici che al mio reale stato di salute, di vita o di lavoro!
    Ho intuito la cosa e non le ho dato soddisfazione (e ho pure capito che la madre ,che era con lei, era fatta della stessa pasta di stronzaggine) .
    Insomma, credevo fosse cambiata dopo tutti questi anni ,e invece non è così. Cattiva la ho lasciata e malvagia la ho ritrovata!
    è inutile è nel suo DNA essere una stronza .
    Meno male che questa non è mai stata mia amica, bè anche se non lo è mai stata si è comportata con me come una perfetta bulletta.

    Una bulletta STRONZA

  10. Hera 22 July 2013
    Rispondi

    Salve,
    scusate se riscrivo un altro commento ma questa cosa la devo raccontare:
    ieri ero al centro commerciale e dopo tanti anni mi ritrovo avanti una mia ex compagna di scuola.
    Premetto che all’epoca questa era la bulla per eccellenza. Una vera stronza e dunque non ci ho mai fatto amicizia.
    Io ,lì per lì non l’avevo riconosciuta ma dopo mi resi conto che era proprio lei!
    Questa se ne era andata , ma ha fatto finta di non conoscermi .Speravo con tutta me stessa di non ritrovarmela avanti in un’altra area del centro ,quando non è stesso lei a tornare da me.
    Sì, avete capito bene, ha fatto retro front ed è stata lei a salutarmi con il suo tipico modo falso e da stronza che non è affatto cambiato.
    Stronza era e stronza è rimasta.
    Questa mi ha fatto il terzo grado , voleva sapere qualcosa du di me . Era più che evidente che voleva sapere qualcosa di me non perchè si interessasse davvero , ma per sparlare di me alle mie spalle!
    E durante questa meschina mossa ,mi ha squadrata dalla testa ai piedi cercando difetti fisici ( tra parentesi ,lei è una cicciona e bruttarella , mentre io sono un figurino).
    Mi sono accorta che anche la madre è fatta della stessa pasta di stronzaggine , e dunque è proprio nel loro DNA essere così.
    Insomma, cattiva e bulla la ho lasciata e malvagia la ho ritrovata!
    Una bulletta cattiva e STRONZA.

    Hera

  11. dianora tinti 22 July 2013
    Rispondi

    Come dice l’autrice del libro, Irene Vella, di certe tipe ce ne sono per tutti i gusti…come i gelati! Coraggio cara, c’è di peggio di una invidiosetta che ti squdra dalla testa ai piedi per memorizzare eventuali difetti e/o abbinamenti di colore sbagliati nell’abbigliamento. Sorridi più che puoi davanti a lei e, se hai bisogno di sfogarti, noi siamo qui!!!!!

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