L’imperfetto: torna in libreria Valerio Mottin
Chi è Valerio Mottin
Dopo 17 Passi lontano da te (Eretica Edizioni ), scritto a seguito di un’esperienza personale, quella della malattia del padre, l’autore torna in libreria con questa nuova storia; anche se non ha dimenticato che, in un cassetto, ha sempre una specie di libro giallo, scritto all’età di 12 anni, dal titolo “Il dischetto”.
Project manager presso un’azienda informatica di Torino, città dove vive, Valerio Mottin è amante non soltanto della lettura e della scrittura, ma anche dello sport che pratica a livello agonistico – pallavolo e nuoto.
Convive con Claudia e un bellissimo cocker di nome Speck.
Di cosa parla Imperfetto
Il protagonista, Mattia, ha trentaquattro anni, due lauree, una in Economia e una in Filosofia, un lavoro precario che detesta, una ex ragazza di nome Anna e il grande amico Nic.
Al centro della storia c’è l’amicizia fra questi due ragazzi. Persone normali che, con fatica, tentano di ritagliarsi un posto nella società e nella vita. Affrontano difficoltà, avventure, si divertono e soffrono, condividendo sempre tutto, fino a quando il destino non ci metto lo zampino…
“Destino scrisse Napoleone sul ciondolo d’oro che regalò alla moglie Giuseppina. Destino, ripeto io con un sorriso amaro stampato sul volto.”
Cosa ne penso
“Per uccidere un uomo, non serve togliergli la vita, basta togliergli il lavoro” sosteneva Enzo Biagi. Un’affermazione che oggi più che mai risulta veritiera.
Prendendo come spunto la vita di Mattia, il protagonista, l’autore imbastisce una vicenda che rispecchia purtroppo, la situazione in cui si trovano molti ragazzi di oggi.
Il lavoro precario rende anche la vita precaria, perchè non significa solo stipendio minore e più ore di attività, ma molte volte anche pressioni e ricatti, proprio come capita a lui.
La vita precaria poi può devastare gli affetti, le amicizie, i rapporti e rendere le persone insicure e infelici, rallentando la costruzione o il consolidamento della propria identità e ripercuotendosi sulle scelte relazionali. Non a caso Sigmund Freud agli inizi del ‘900 aveva individuato in “Liebe und Arbeit” (amore e lavoro) le fondamenta della salute psichica dell’individuo.
Il protagonista vive questo dramma, ma ha la fortuna di poterlo condividere con l’amico Nic, sempre disposto ad ascoltarlo, aiutarlo, dividere con lui dubbi esistenziali e serate in discoteca.
Un romanzo d’amicizia, d’amore, di maturazione e di formazione. Complice il destino e il conflitto con la società, Mattia è portato ad emanciparsi concretamente e psicologicamente e, finalmente, a progettare il proprio futuro dopo un lungo periodo in cui si è crogiolato nell’insuccesso e nella mediocrità.
“Certe volte capita di essere talmente innamorati del proprio precipizio, da non volerlo abbandonare. Quelle volte preferiamo di gran lunga continuare a camminare sul limite.” Ci dice l’autore nel libro.
Un ritratto (apparentemente) lieve, e talvolta ironico, della provvisorietà della vita e delle mille sfide inattese che ci offre.
Con mano decisa Valerio Mottin ci consegna una storia che fa riflettere sull’ineluttabilità di certi eventi, sulla società che abbiamo creato, sull’egoismo umano, ma contemporaneamente ci strappa un sorriso e non lesina in speranza.
Il plot è ben strutturato, la scrittura chiara, essenziale e ricca di dialoghi. Lo stile è spontaneo, scorrevole, contemporaneo, mai volgare. Imperfetto si legge velocemente ed è adatto al vasto pubblico.