Prelude – l’esordio di Lea Valti
Chi è Lea Valti (pseudonimo di Lucia Valentini)
Docente di lingua inglese, oltre allo scrivere, ha moltissimi interessi culturali: è appassionata di letteratura inglese e americana, cinema, creazione video, musica celtica e new age.
Con un nonno materno rilegatore e restauratore anche per il Vaticano, Lea Valti (nella foto a sinistra) non poteva non avere un sacro rispetto per i libri, intesi proprio come oggetti.
Dinamica e sempre alla scoperta di nuove cose, è una grande osservatrice del mondo e delle persone, ma è molto impressionabile, tanto da non riuscire a guardare film horror!
Ha scoperto piuttosto recentemente i social network, ma ha rapidamente recuperato curandoli personalmente.
Prelude, il suo romanzo d’esordio, ha richiesto pochi mesi di lavoro poiché supportato da una potente ispirazione. La storia avrà presto un seguito: Interlude.
Di cosa parla
Siamo in Scozia alla fine del 1800 e William Druce è il protagonista.
Il padre fa l’istitutore per la ricca famiglia degli Hately ma i figli, Duncan e Wynter, si rivelano presto ostili verso di lui. Questo non impedisce però a William di innamorarsi perdutamente ed in silenzio di Wynter.
Un giorno il ragazzo incontra Vernon Dougal, strano personaggio, che farà emergere la sua parte oscura, allontanandolo dalla sua vita umana per sempre. Vernon infatti è un vampiro.
William lo segue in Africa per imparare a controllare questa sua parte non umana, come Vernon già sapeva fare, accarezzando l’idea di poter un giorno ritornare da Wynter e poterle stare vicino senza farle del male.
Cosa ne penso
la prima cosa da fare per gustare appieno questa storia è sgombrare la mente da scontati paragoni. Parlo naturalmente della saga di Twilight o dei tanti libri sorti in seguito al suo clamoroso successo.
Quella di Lea Valti infatti, è un’opera assolutamente originale che ha poco delle solite vicende vampiresche ma che, anzi, ricorda vagamente le atmosfere tenebrose e le ambientazioni di Cime tempestose dove si consumò l’amore tra Heathcliff e Catherine.
Un romanzo di ampio respiro e difficilmente incasellatile, quindi, che non definirei un horror puro, nonostante la presenza di elementi sovrannaturali mixati a quelli romantici, tipici del genere gotico.
L’autrice non si limita a parlare dell’eterna lotta tra bene e male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma costruisce una storia verosimile dove i sentimenti umani sono sempre in primo piano. Soprattutto l’amore.
William appare come un adolescente alla ricerca di sé, del proprio io più nascosto, dei suoi più profondi aneliti, insomma dell’intima essenza della propria persona. Ed anche l’amore tormentato ed impossibile per Wynter si erge a forza capace di controllare le nostre peggiori pulsioni.
Una storia che ha tante sfaccettature, che si legge come un romanzo d’amore, ma che avvince, affascina e cattura con una sorta di magia oscura.