Ternu Dio, raccolta di poesie di Filippo Di Francisca
Filippo Di Francisca è nato e vissuto a Resuttano, un piccolo paese in provincia di Caltanissetta la cui popolazione attiva è impegnata prevalentemente nell’agricoltura.
Da giovane ha fatto il falegname ma nel tempo si è dimostrato molto creativo ed intraprendente al punto di aprire delle attività commerciali e anche di brevettare la formula chimica di un intonaco molto efficace che ha riscosso grande successo. Ma Filippo era dotato anche di una straordinaria sensibilità che lo aveva avvicinato al mondo dell’arte e della scrittura.
Ciò gli ha permesso di partecipare a diversi concorsi di poesia ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Il suo più grande desiderio era quello di vedere pubblicati i suoi scritti, consapevole di aver qualcosa da dire, dei pensieri da condividere, una testimonianza del suo tempo da conservare nella memoria dei posteri. E così dopo la sua morte avvenuta all’età di settantacinque anni, fedele alla volontà del marito, Concetta Alaimo si è adoperata affinché il desiderio di Filippo venisse esaudito.
Nel 2017, infatti, a due anni dalla scomparsa del marito viene pubblicata la raccolta di poesie Ternu Dio a cura della Casa editrice Arianna.
La recensione è a cura della scrittrice Lella Sansone.
COSA NE PENSA
C’è un sentire comune tra gli artisti, un modo di percepire la realtà e di rielaborarla che consente agli animi più sensibili di esprimere la propria visione del mondo. questa coincide perfettamente con quella di altre anime che cercano di dare un senso alla vita. Come piccoli bambini, i poeti si domandano “perché” e tendono a darsi delle risposte, mai scontate e mai banali. Il più delle volte queste risposte confluiscono in altre domande che affondano le radici in un ciclo senza fine sempre alla ricerca della verità.
Al centro di queste domande ci sono temi importanti come la religione, la politica, l’amore, il lavoro, l’amicizia, la natura … e su questi temi si snoda il pensiero del singolo uomo. Il poeta riesce a cogliere le istanze del suo tempo, a registrare i cambiamenti della società eternamente in divenire e a restituire una visione del mondo che è tanto più aderente alla realtà quanto più ampio è il consenso manifestato dalla gente. In questo senso, il linguaggio schietto e genuino dell’autore entra direttamente in sintonia con il lettore.
Nelle parole del poeta è possibile cogliere la natura dell’uomo, il suo carattere, i punti di riferimento e soprattutto la forza del pensiero che muove il suo animo. Tutto questo emerge con forza dalla lettura di questo libro. La forza, il carattere, il sistema di valori su cui si fondava la comunità rurale in cui era inserito. È davvero uno scrigno in cui è racchiusa la memoria della popolazione schietta e fiera delle sue origini e della propria cultura popolare.
Lella Sansone, scrittrice