T’insegnerò la notte, il nuovo romanzo di Caterina Ceccuti
T’insegnerò la notte di Caterina Ceccuti
(2020, Pagliai Editore)
Chi è Caterina Ceccuti
Caterina Ceccuti nasce a Firenze nell’aprile del 1980. Laureata in Scienze Politiche, dal 2006 è giornalista pubblicista e collabora con La Nazione di Firenze, per cui da 15 anni cura la rubrica settimanale Vita dei Club, dedicata alle attività filantropiche e culturali delle associazioni istituzionali fiorentine.
E’ redattrice della rivista Nuova Antologia, su cui ha ideato la rubrica Spazio Giovani con interviste, saggi e pubblicazioni inedite di scrittori, direttori di riviste, registi, attori, cantanti e personalità del mondo della cultura contemporanea particolarmente amati dai ragazzi o comunque impegnati nell’accrescimento del loro patrimonio culturale.
Per la Fondazione Spadolini Nuova Antologia cura la promozione di eventi dedicati ai giovani e ha ideato e promosso il Premio Narrativa Giovane (nel 2021 alla X edizione), cui partecipano gli studenti di numerosi Istituti Superiori toscani.
Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, Voa Voa (Le Lettere Editore), dedicato alla figlia Sofia affetta da Leucodistrofia Metacromatica. Sempre nello stesso anno, insieme al marito Guido De Barros, ha dato vita all’associazione Voa Voa Onlus Amici di Sofia, per l’assistenza alle famiglie di bambini affetti da patologie rare e neuro degenerative, assimilabili a quella della loro bimba.
Nel 2014 esce il romanzo La generatrice di miracoli (Pagliai Editore), che riceve il Fiorino d’oro per la sezione narrativa edita alla XXXIII edizione del Premio Firenze 2015. Nel 2017 esce Le geometrie dell’amore (Pagliai Editore), secondo romanzo della saga dedicata alle avventure del giornalista Riccardo Sirigatti e alla Rubrica del Sovrannaturale da lui curata sulla rivista Bric à Brac.
È del 2020 invece la pubblicazione del suo ultimo romanzo T’insegneró la notte, selezionato nella rosa degli 8 finalisti al Premio Viareggio. Dal 2019 collabora con l’Istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli in veste di ufficio stampa
Di cosa parla T’insegnerò la notte
Cris Chambers è un giornalista italo inglese che vive a Firenze. Con Graziano Grimaldi, compagno di studi fin dai tempi delle elementari, condivide la vita professionale e una solida amicizia.
Insieme gestiscono un ufficio stampa che, dopo anni di sacrifici, comincia finalmente ad ingranare e del quale Cris è direttore e Graziano vice. Spinti da un ideale che supera ogni ragione economica, decidono anche di riportare in vita l’antica e prestigiosa rivista toscana Bric à Brac, di cui nel 1916 era stata cessata la pubblicazione e che sotto la loro guida prenderà il nome di Nouvelle Bric à Brac. I due amici conducono spalla a spalla un’esistenza dinamica e stimolante, fino al momento in cui, nella torrida estate del 2016, Cris si trova ad essere testimone di un fenomeno ai limiti del sovrannaturale.
Travolto dalla paura e dallo sconforto, inizialmente il giovane trentaquattrenne cerca una spiegazione logica all’accaduto, ma quando col passare dei giorni l’evento si ripete, si convince infine di essere affetto da una qualche forma di disturbo mentale e inizia un percorso di indagine clinica, che lo allontanerà dalla vita professionale. Plot parallelo nella trama del romanzo è l’aspetto sentimentale della vita di Cris, che spinto da circostanze fuori dal comune e assecondando un momento di fragilità interiore, si riavvicina alla ex ragazza Alessandra,nel tentativo di ottenere conforto e stabilità. Ma è nell’amicizia con Graziano che si nascondono le chiavi per uscire dalla drammatica condizione psicologica in cui l’evento sovrannaturale lo ha fatto sprofondare.
Graziano, che Cris spesso definisce ironicamente il Salvatore della patria, rappresenta l’unica vera famiglia per il protagonista, a dispetto di un passato turbolento che lo ha definitivamente allontanato da entrambi i genitori. Da Graziano arriverà la mano tesa capace di redimere e confortare, fino a che i due scopriranno, non senza colpi di scena e reciproci colpi bassi, di condividere uno per l’altro una dimensione amorosa che sfiora la sfera romantica e affonda le radici in quella dei sensi e della passione.
Cris dovrà affrontare un duro percorso di accettazione del sé, più fragile e sicuramente diverso rispetto alle aspettative, prima di comprendere la reale direzione dei suoi sentimenti e riconquistare la propria vita professionale.
Personaggi complementari alla storia sono La Grigia, madre di Cris, personaggio ambiguo e contraddittorio; Jenni, giovane segretaria dell’ufficio stampa; Giuffré, promettente politologo omosessuale che lavora per il principale quotidiano della città e che rappresenta una brillante parodia dell’essere gay nell’era delle unioni civili; i redattori della rivista Nouvelle Bric à Brac e la bella Stella, giovane giornalista che si proporrà a più riprese come seducente tentazione per entrambi i protagonisti.
Cosa ne penso
Indagare le dinamiche che muovono le nostre azioni e il nostro cuore non è facile. Risolvere l’enigma dell’amore poi, è terribilmente complicato. Ispirato ad una storia vera, questo romanzo cerca di fare tutte e due le cose.
Con grande coraggio l’autrice affronta tematiche attuali come il precariato, la ricerca della libertà che coincide con la legittima indipendenza economica, e spinose come l’omosessualità.
Con un grande realismo che non sfocia però in cronaca, ma piuttosto in una visione dove non c’è preoccupazione per l’estetica o morale, Caterina Ceccuti ci consegna un romanzo che sorprende.
Sorprende per la nitidezza con la quale vengono raccontate le dinamiche personali e interpersonali dei protagonisti, sullo sfondo di una società che non fa sconti ma, anzi, detta regole sociali che spesso incarcerano le nostre vere nature.
Sorprende per la disinvoltura e la naturalezza con la quale tratta temi ancora scabrosi come l’omosessualità.
E ancora, sorprende per come sia riuscita a far emergere dubbi e certezze, tristezze e gioie, paure e curiosità che accompagnano tutti noi nel difficile percorso di consapevolezza verso le nostre identità.
La storia, pur essendo realisticamente narrata, riesce anche a toccare la dimensione fantastica senza infastidire, riportando a galla le nostre paure e l’eterno conflitto tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
“L’amore, quando è vero, è una forza della natura, non puoi domarlo con l’orgoglio ferito o prenderti del tempo per pensarci” dice l’autrice, a dimostrare quanto questo sentimento che ancora non ha trovato una spiegazione scientifica e formale, in realtà stia dietro ad ogni fenomeno dell’universo.
“Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze.” Scrisse Albert Einstein a sua figlia Lieserl. ”L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve. L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre. L’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo. L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore. Questa forza spiega il tutto e dà un senso maiuscolo alla vita. Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo, forse perché l’amore ci fa paura, visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a manovrare a suo piacimento.”
Un romanzo che cerca di affrontare alcune delle problematiche della nostra società, per capire se esistono ancora valori condivisibili e validi per tutti e solidi punti di riferimento.