“Una divisa per Nino” parlare del fascismo ai bambini
(in copertina Matteo Mancini e Francesca La Mantia)
“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.”
LILIANA SEGRE
Matteo Mancini, illustratore, è l’autore delle tavole del libro Una divisa per Nino (edito Gribaudo) la cui sceneggiatura è firmata da Francesca La Mantia, intervistata recentemente.
Un libro sicuramente da leggere, da rileggere, da regalare.
Per queste interviste, ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)
Matteo, quali sono stati i suoi illustratori di riferimento?
“Provenendo dal fumetto i disegnatori che hanno segnato la mia formazione sono perlopiù fumettisti come Gipi, Manuele Fior, Stephane Levallois (solo per citarne alcuni), ma col tempo ho avuto modo di appassionarmi anche al lavoro di illustratori come Simone Rea, Gianluca Folì, Mariachiara Di Giorgio.”
Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione di Una divisa per Nino?
“Il progetto nasce diverso tempo prima della sua effettiva produzione. Francesca (La Mantia, ndr) cercava un disegnatore per realizzare la locandina di un suo monologo e, tramite un contatto in comune, mi contattò per tale scopo. Dopo qualche tempo mi presentò la prima bozza di quello che sarebbe diventato Una Divisa per Nino e accettai di idearne alcune scene. Solo dopo diversi mesi venni contattato dall’editore per la realizzazione”.
Quale tecnica grafica ha utilizzato per creare le sue illustrazioni?
“Desideravo un effetto molto istintivo, per cui ho optato per una inchiostrazione a penna biro e una colorazione a pittura acrilica… ma senza coprire troppo le imperfezioni”!
Progetti per il futuro?
“Attualmente sto disegnando una biografia a fumetti per Beccogiallo che dovrebbe uscire nella seconda metà del 2020. Oltre ad altri lavori e collaborazioni, ho molti soggetti per storie a fumetti in testa… prima o poi le metterò su carta e busserò a qualche porta!”