Violenza sulle donne: “Il cordone di fiori” di Janette Lart
Il cordone di fiori
di Janette Lart
(#nonunadimeno)
Chi è Janette Lart
Nata a Catania nel 1965, Janette Lart pubblica nel 2020 Chunks of Poems, una raccolta di poesie brevi, in versione audiolibro. Seguono Buon giorno, mondo, ci sono anch’io! , La libertà che merito, anche in lingua inglese, Cyberstalker, diario di Erik e la silloge poetica Coffee & Tea. Nel 2021 nasce la raccolta poetica Elegiadramente e nel 2022 il romance Quei fiori.
Per queste opere, ha ricevuto numerosi riconoscimenti . Sposata, è madre di due figli ed insegna Lingua Inglese al Liceo.
Di cosa parla
Violenza sulle donne e femminicidio, sono questi i temi trattati sotto forma di romance.
Janette, perché la scelta del romance per un tema così duro e difficile?
Perché il romance si accosta maggiormente alla tematica affettiva e e risulta più immediato nella trattazione di una problematica molto seria.
Nel sequel Quei fiori i personaggi sono gli stessi?
Sì, con l’aggiunta di altre figure femminili che sviluppano, con le loro microstorie, proprio il tema centrale. L’esigenza di una riflessione comune che poi sfocia in una lotta organizzata unisce personaggi principali a quelli secondari.
Il titolo è fortemente evocativo e riporta al cordone ombelicale …
Esattamente. E’ un evidente riferimento al legame materno, capace di dare una lettura della realtà autentica e sentita, in un’ottica di costruzione di un mondo più sicuro per le nuove generazioni. E’ anche un legame di gentilezza che consente la comunicazione tra le donne di un piccolo paese e le vittime defunte.
Queste ultime sono state colpevolizzate da una società patriarcale e bigotta che le ha additate, spesso in maniera sotterranea, per la loro condotta o semplicemente per il loro modo di vestirre o essere femminili. Tutte le vittime di femminicidio hanno sopportato il fardello del giudizio dei loro cari e della comunità di appartenenza. Ecco perché nel mio libro le loro anime si aggirano senza pace.
La narrazione è fluente, accompagnata da dialoghi poetici, aforismi e spunti di coaching, introdotti per bilanciare la parte drammatica e restituire l’autostima alle figure coinvolte.
“Come commento personale” conclude l’autrice “sento di dire che questo romanzo non sfoga la rabbia, ma aiuta a trovare soluzioni nella comune volontà di agire insieme in modo supportivo ed efficace.”
Dianora Tinti, scrittrice e giornalista